domenica 9 novembre 2014

"Commenti Eleison" di Mons. Williamson: Una storia interna - IV



Commenti Eleison di Sua Eccellenza Richard Williamson




Numero CCCLXXXII (382)                              08 novembre, 2014


Una storia interna – IV

I piani romani del Vescovo erano a buon punto
Quando intervenne la Provvidenza e li bloccò.

E così arriviamo al culmine della storia interna relativa agli eventi esterni delle Crociate del Rosario della Fraternità San Pio X, di sei anni fa. Mons. Fellay, sceglierà la soluzione del Cielo alla crisi della Chiesa e del mondo, confidando nella promessa della Madonna a Fatima della conversione della Russia e di un ‘periodo di pace’ se solo la Russia sarà consacrata al Suo Cuore Immacolato? O sceglierà la soluzione umana dei colloqui con Roma per imbastire una sintesi fra la Tradizione (2 + 2 = 4) e il Concilio (2 + 2 = 4 o 5)?
Possiamo essere certi che non è così che il Diavolo ha presentato la scelta al Vescovo, specialmente quando nel giugno 2008 i Romani tornarono alla carica.

In quel mese il Vaticano venne a conoscenza della possibile Crociata del Rosario per la Consacrazione della Russia, attraverso una lettera che la stessa messaggera della Madonna indirizzò a Papa Benedetto XVI, invocando la sua benedizione su tale tentativo. Il Vaticano prese la lettera seriamente. Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos ordinò a Mons. Fellay di tornare direttamente a Roma dalle Hawaii, dove Sua Eccellenza si era recato per amministrare il sacramento della Cresima. Il 4 giugno, il Cardinale Castrillón con un gruppo di diversi prelati romani minacciò Mons. Fellay che se avesse indetto una Crociata del Rosario per la Consacrazione della Russia, Roma avrebbe chiuso la porta ad eventuali futuri colloqui, e avrebbe rimesso in essere le “scomuniche” dormienti che per il momento erano state rese inoperanti. Nello stesso tempo il Vaticano cercò di imporre a Mons. Fellay l’“Ultimatum”, o le cinque condizioni necessarie per qualsiasi colloquio.

Così, sotto questa pressione romana, Mons. Fellay, ai primi dell’autunno del 2008, non aveva ancora preso la decisione di fare come aveva chiesto la Madonna, nonostante le sue ripetute richieste, e infatti il 5 ottobre 2008, nonostante i suoi avvertimenti diretti, scelse di applicare alla seconda Crociata del Rosario, fissata dall’1 novembre fino a Natale, l’intenzione della revoca delle “scomuniche” del 1988. Lo stesso giorno Nostro Signore manifestò la Sua ira alla messaggera della Madonna, con una visione di come la Sua mano si sarebbe abbattuta per distruggere la FSSPX, riferendosi ai suoi componenti come “farisei e ipocriti”, e dicendo: “Io non posso più sopportarli”. Ma nel momento stesso in cui la mano di Nostro Signore stava per abbattersi, la messaggera vide la Beata Vergine Maria intercedere a favore della Fraternità, implorando pietà e dicendo: “Ricorda la debolezza degli uomini.” La messaggera vide poi l’ira di Nostro Signore cedere immediatamente il posto alla Sua misericordia.

Ma l’intenzione del vescovo era ormai fissata. Tre settimane più tardi, il 26 ottobre, alla Messa Pontificale di chiusura del pellegrinaggio della Fraternità a Lourdes per il 150° Giubileo delle apparizioni della Madonna a Lourdes, proseguì con l’annuncio che la seconda Crociata del Rosario sarebbe stata dedicata alla revoca delle “scomuniche” di 1988. Il 16 dicembre, egli scrisse privatamente al Papa, come richiesto da Benedetto XVI, la lettera con la quale chiedeva al Papa stesso la revoca delle “scomuniche” del 1988. Il 24 gennaio del 2009, queste furono parzialmente revocate da Roma. Mons. Fellay attribuì la cosa direttamente all’intervento della Beata Vergine Maria, e deve aver esultato per questo apparente trionfo della sua paziente diplomazia.

Ma, ahimè, il suo trionfo fu di breve durata, perché entro pochi giorni i nemici della Tradizione cattolica tirarono fuori, nei loro media del mondo intero, un siluro perfettamente diretto a far esplodere la minacciosa riunione del Papa cattolico con la Tradizione cattolica. Quando vennero resi pubblici i sei minuti di filmato dell’1 novembre, in cui un Vescovo della FSSPX avanzava seri dubbi sull’‘olocausto’ e sulle ‘camere a gas’ della Seconda Guerra Mondiale, Benedetto XVI dovette correre ai ripari per pararsi dall’accusa mortale di accordo con gli “antisemiti”.
L’accordo FSSPX-Roma venne bloccato, per almeno un paio di anni.

(da concludere)
                                                                                                                             Kyrie eleison.              




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