giovedì 19 marzo 2015

Non Possumus:Consacrazione episcopale monsignor Faure

Reportage da Non Possumus: Consacrazione episcopale monsignor Faure

http://nonpossumus-vcr.blogspot.it/2015/03/consagracion-de-monsenor-faure.html


La cerimonia è iniziata normalmente. Le prime foto corrispondono ai primi 5 minuti della cerimonia. Il blog ha  pubblicato altre foto. DEO GRATIAS !!! ...




mercoledì 18 marzo 2015

19 marzo, Festa di San Giuseppe – Mons. R. Williamson consacrerà un nuovo vescovo.





Sì, la Provvidenza ci ha portato a questo.
Per la maggior  gloria di Dio;  per il bene delle anime
Per  la lotta per la Tradizione, la lotta per la difesa della fede cattolica, per la dottrina di  sempre, per i sacramenti, per l'incorruttibilità del lavoro di Mons. Lefebvre con la grazia di Dio e l'aiuto della Vergine, continua il grande compito di lottare per Cristo Re.
 "Il 19 marzo 2015, festa di San Giuseppe, Patrono della Chiesa Cattolica, vedendo la direzione incorreggibile presa dal neo-FSSPX nel suo rifiuto di continuare la lotta per l'integrità della fede, considerando l'ostinazione liberale di Mons. Fellay e i suoi assistenti, e per l'ostilità distruttiva Francesco e la Chiesa Conciliare contro la Tradizione cattolica, Mons. Williamson ha fatto un atto eroico di carità cristiana, consacrare vescovo il RP Jean-Michel Faure, forse l'uomo più conosciuto e più fedele a Mons. Lefebvre fin dall'inizio della loro lotta. "

Che La Madonna Vi benedica e Vi custodisca sempre!


venerdì 6 marzo 2015

È davvero finita?



La scure di ELIA

È davvero finita?

 
Ci piacerebbe sapere di che cosa san Paolo aveva parlato a viva voce con i cristiani di Tessalonica per poter comprendere meglio le velate allusioni contenute nella seconda lettera loro indirizzata (cf. 2 Ts 2, 5-7). Ad ogni modo, i testi profetici, anche se inizialmente oscuri, svelano il loro significato quando le vicende da essi evocate sono in corso di realizzazione. Lo stato attuale del mondo e della Chiesa sembra autorizzare un tentativo di spiegazione che, per quanto si voglia prudente, poggia sull’osservazione diretta dei fatti e sulla loro inquietante concatenazione. Per favore, non ci si accusi subito di catastrofismo, perché la realtà supera abbondantemente la percezione che, nonostante le straordinarie risorse mediatiche della nostra epoca, possiamo averne come singoli e come gruppi.

L’Apostolo delle genti, in relazione alla manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi, profetizza il pieno dispiegamento del mysterium iniquitatis mediante il consumarsi dell’apostasia e l’avvento di un uomo del peccato, il figlio della perdizione (cf. ibid., vv. 3. 7). Alla sua epoca, però, era ancora presto e bisognava attendere: c’era infatti qualcosa, ben noto ai suoi fedeli, che tratteneva (tò katéchon, v. 6) la manifestazione dell’empio e del suo potere. Subito dopo egli accenna invece a qualcuno (ho katéchōn, v. 7) che trattiene il compimento dell’iniquo mistero e che deve essere tolto di mezzo perché esso trionfi momentaneamente prima della sua definitiva sconfitta.

Che cosa ci insegna la storia recente? Fino a cinquant’anni fa, la Chiesa Cattolica si è efficacemente opposta all’opera delle tenebre con la sua dottrina, la sua liturgia e le sue istituzioni. Era questa la realtà che tratteneva (tò katéchon) come un baluardo gli assalti del male e impediva ai suoi agenti di operare in modo troppo spavaldo e violento, a meno di rivoluzioni sanguinarie, ma limitate nel tempo e nello spazio. Poi la Chiesa (o meglio una parte di essa, inizialmente minoritaria, ma molto agguerrita e influente) ha deciso di sospendere bruscamente la provvidenziale funzione che Dio le aveva assegnato nella storia e si è “aperta al mondo”, mettendosi a “dialogare” ad oltranza con chiunque (compresi quanti volevano distruggerla…).

Come risultato, fenomeni fino allora esclusivi di una ristretta cerchia sociale e culturale hanno dilagato fino a sommergere di fango la società occidentale e la Chiesa stessa: aberrazioni ideologiche, immoralità disgustose, rivendicazioni puerili, ingiustizie accecanti, misfatti disumani sono diventati normalità. Ma qualcuno (ho katéchōn) continuava pur sempre ad opporsi… Lo avevano ingiuriato, diffamato, persino citato in giudizio per crimini contro l’umanità (sentite da che pulpito…): niente, egli continuava imperterrito – con la limpidezza imperturbabile degli uomini di Dio, preoccupati unicamente di rammentare la verità per il bene altrui, senza temere per sé – ad arginare lo straripamento dell’iniquità, se non altro nelle coscienze dei buoni.

Ma, secondo la profezia, egli doveva esser tolto di mezzo. Che importa che ciò sia avvenuto per opera di (falsi) uomini di Chiesa che lo circondavano, erano anzi fra i suoi più stretti collaboratori? Di fatto doveva succedere – ed è successo. A questo punto, la confusione più completa ha invaso il Popolo di Dio: l’uomo iniquo, appoggiato dai suoi compari, ha occupato il suo posto con la frode; gli apostati, sentendosi ormai sicuri, hanno gettato la maschera e attaccato apertamente la dottrina; i fautori mondani del progresso si sono scatenati all’assalto delle legislazioni nazionali per imporre sistematicamente il loro nuovo “ordine” satanico, che capovolge dalle radici quello naturale. Sembra incredibile l’accelerazione di certi sviluppi in soli due anni…

Di fronte al quotidiano susseguirsi di evidenze incontrovertibili, negli ultimi mesi chi scrive si è più volte lasciato andare, con un sentimento tra l’incredulo e l’angosciato, all’espressione: «È finita…». Per chi ha fede, beninteso, non potrà mai “essere finita”; se tutto questo, anzi, è stato predetto, vuol dire che fa parte di un piano divino per il trionfo del bene, al quale non parteciperà se non chi sarà stato passato al vaglio e, con l’aiuto della grazia, si sarà mantenuto fedele. Ciò che sta finendo è ciò che comunque doveva finire: un sistema che prosperava su una fede più apparente che reale, su un surrogato di fede che, servendo a scopi puramente temporali, faceva comodo a chi governa come a chi è governato: quanti vantaggi terreni, in fondo, si possono ricavare da un po’ di realistica devozione a prezzi ribassati!

L’attuale apostasia non è altro che il frutto maturo (o meglio marcio) di questo atteggiamento: una religiosità esteriore che va a braccetto con il mondo e ne riceve mille favori e privilegi. Ciò che sta cambiando a ritmi vertiginosi è in realtà una subdola riedizione – ma in una forma mille volte più radicale – di un sistema ormai superato nella sua vecchia veste, ma sempre efficace nella sostanza: si ribadisce la dottrina sul piano teorico, ma per ragioni “pastorali” si persegue al contempo una prassi del tutto divergente che la ignora completamente e instilla nei fedeli convinzioni ad essa contrarie, che a poco a poco informano la loro coscienza e il loro agire morale. Poco importa se questa discrasia è arrivata a un livello tale da rimettere di fatto in discussione la dottrina stessa, della quale ci si affanna paradossalmente ad escludere qualsiasi modifica: excusatio non petita

La morale cattolica, nella Chiesa, è ormai defunta. Dalle sue ceneri è risorto uno strano moralismo utopistico, velleitario, antropocentrico, mondano, totalmente chiuso alla trascendenza e ignaro della grazia santificante nonché della vocazione eterna dell’uomo (di che cosa?!?)… un moralismo assolutamente inefficace, ma perfettamente funzionale al mondialismo imperante, che spersonalizza l’essere umano e lo riduce a merce. Non serve a nulla ribadire che un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma, né stigmatizzare a parole la tratta di persone, dopo aver abbracciato con calore ed entusiasmo un amministratore che intende incrementarla autorizzando la mercificazione delle donne nella capitale e ha istituito un registro per le “unioni” tra persone del medesimo sesso… L’informazione è oggi alla portata di chiunque: basta fare due più due per rimanere allibiti di fronte a tale stupefacente ipocrisia. Ma sulla cosiddetta opinione pubblica certi gesti hanno l’effetto istantaneo di provocare un vero e proprio black out del cervello, oltre a quello di annullare in modo completo, definitivo e inappellabile qualsiasi dichiarazione verbale passata, presente o futura.

Lo scatenamento del male, benedetto nei fatti anche dalla “nuova religione”, ha d’altronde una funzione positiva: mostra inequivocabilmente la bruttezza del peccato e dei suoi effetti; svela l’orrendo volto di chi ne è all’origine sul piano preternaturale; impone alla coscienza la gravità delle responsabilità umane – almeno a quella di chi accetta di vedere la realtà così com’è ed è pronto a prendere posizione rispetto a ciò che vede. Chi potrà dire tutto questo per smascherare il diabolico inganno? «Se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo» (Est 4,14). Le parole rivolte alla regina Ester in un momento di minaccia esiziale per la sua gente si rivelano sorprendentemente attuali: quando chi dovrebbe parlare e agire per salvare il suo Popolo si astiene dal farlo, Dio fa sorgere qualcun altro da dove meno ce lo si aspetterebbe.

Si può storcere il naso davanti ad un ex-agente del K.G.B. che, diventato un mezzo dittatore, non va tanto per il sottile quando vuole ottenere qualcosa: di fatto è l’unico capo di Stato che, senza la minima remora, abbia attaccato frontalmente l’omosessualismo ovunque imposto, coi ricatti e col denaro, da superpotenze e organismi internazionali, difendendone efficacemente il proprio popolo. Si potrà certo discutere sui metodi, ma è l’unico che si stia opponendo all’avanzata della massoneria euro-americana nell’Europa orientale. Di tutto si potranno accusare i Russi, fuorché di essere ipocriti: quando vogliono dire qualcosa, non hanno peli sulla lingua e se ne infischiano della diplomazia… indizio di carattere forte e di attributi virili. Non per niente, nella loro storia, hanno respinto i Mongoli, Napoleone e Hitler, sono sopravvissuti a Lenin e Stalin – il che è tutto dire.

La Madonna non ha forse chiesto di consacrarle proprio la Russia? Come sempre, vedeva lontano. Secondo il messaggio affidato ai tre pastorelli di Fatima, la sua conversione avrebbe portato pace al mondo intero. Forse non soltanto la conversione dal comunismo (nel quale pochi, in fin dei conti, possono aver veramente creduto, nei Paesi del socialismo reale), ma anche – ciò che, fra l’altro, permetterebbe di rendere finalmente giustizia ai greco-cattolici ucraini – il suo ritorno all’unità cattolica dell’unica Chiesa di Cristo. Ma sotto quale capo visibile, dato che al momento non ce n’è uno valido, in senso canonico e teologico? Preghiamo perché la Madre di Dio, già vincitrice a Lepanto, Vienna e Mosca, ce ne doni uno che non sia inflitto o tollerato da suo Figlio, bensì donato.

tratto da:  http://lascuredielia.blogspot.it/

giovedì 5 marzo 2015

"La Chiesa cattolica è in realtà una chiesa protestante"



Intervista a Padre Elia Schafer

de

La Corsia dei Servi



L'intervista è pubblicata anche sul sito di Padre Elia:
lectio brevis
dove si trovano altri articoli dello stesso




1 - Padre Elia, che tempi sta vivendo la Chiesa?


La Chiesa sta vivendo una situazione di gravità e drammaticità assoluta perché quella che si definisce oggi Chiesa cattolica è in realtà una chiesa protestante. In questi tempi sono presenti soltanto residui di cattolicità: pochi fedeli sparsi un po’ qua un po’ là, pochissimi sacerdoti degni di questo nome, ancor più pochi vescovi e cardinali. Questi residui di cattolicità sono la Chiesa cattolica. Per il resto, qual è la realtà? Seminari semivuoti in cui si insegna l’eresia e in cui si attenta alla formazione del sacerdote; crollo delle vocazioni religiose maschili e quasi azzeramento di quelle femminili; parrocchie - gestite come feudi personali da parroci ora don Abbondio ora don Rodrigo – dove si corrompe la Fede presentando una nuova religione basata sul sentimentalismo e camuffata di misericordia (non è un azzardo dire: vuoi perdere la fede? Vai in parrocchia); insegnamento dottrinale stravolto seguendo Rahner ed i suoi sciagurati discepoli; liturgia profanata e gravemente oltraggiata da funzioni che hanno soppiantato il sacro con grottesche e insolenti sceneggiate; sacerdoti in crisi d’identità che nemmeno sentono più l’esigenza e comprendono il significato di vestire la talare...
La galleria degli orrori è lunga: devo continuare?
Se devo sintetizzare, la prova di una Chiesa non più Chiesa è la presenza di due papi: questa è una prova talmente enorme in tutta la sua evidenza che paradossalmente non riusciamo nemmeno a vederla.
Da una parte Benedetto XVI la cui abdicazione ha provocato uno sconcerto e una sofferenza tali in molti fedeli a lui affezionati che si ha la netta sensazione di essere stati persino traditi: il pastore che abbandona (checché se ne dica) le pecorelle lasciando campo aperto all’intrusione nel gregge di lupi rapaci.
Dall’altra parte, Francesco, catapultato non si sa come sul soglio pontificio ed incredibile demolitore della dottrina e della liturgia cattolica ad ogni suo pie’ sospinto: ogni suo discorso contiene qualcosa di stonato sicché invece di chiarire, tutto si complica divenendo fumoso, ambiguo, sibillino, per certi aspetti seducente persino... Ma la Chiesa per duemila anni ha sempre detto e fatto cose diverse e in molti casi addirittura opposte: dunque bisogna stare molto attenti e, in tempi di confusione e pericolo per le nostre anime come l’attuale, seguire la Tradizione, che è immutabile, unica certezza per non deragliare dalla retta via e per non imboccare strade pericolose e letali per la nostra salvezza.

2 - A proposito di vocazioni, per la verità c’è stato un Ordine che stava fiorendo costantemente: i Francescani dell’Immacolata.


La situazione relativa ai Francescani dell’Immacolata (F.I.), duole dirlo, è assai triste e spiego il perché. Quest’Ordine era fiorito (ora non più) perché si era imposto di vivere la regola francescana in maniera radicale e autentica, per di più con l’aggiunta del voto mariano. Mai visto frati e suore così giovani (e anche così tanto belli con quegli abiti grigio/azzurro che facevano presa sui cuori dei fedeli!) ben disposti nel seguire la santità indicata da Nostro Signore. Questa volontà di vivere la cattolicità in modo così santo, unita all’inevitabile (poiché naturalmente consequenziale) abbraccio della Messa di sempre, quella comunemente detta “in rito antico” o “in latino”, ha provocato una grande persecuzione nei loro confronti: insopportabile il loro modo di essere e di vivere, che sapeva di ammonimento verso tutti quei religiosi dalla vita annacquata dall’ipocrisia, e assai pericolosi per chi non voleva che i fedeli riscoprissero la Fede e la Tradizione accostandosi a quegli intrepidi Francescani dell’Immacolata.
Ora, restano due considerazioni da fare: la prima; la persecuzione è stata inflitta nientemeno che dalle autorità vaticane! Dunque avallata (anche se questo termine è un eufemismo) da papa Bergoglio che, dando dimostrazione della misericordia che tutto il mondo gli attribuisce senza motivo (“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti” - Luca 6-26), ha dato il via ad una vera e propria soppressione dei F.I. di inaudita violenza.
I F.I. di fatto sono stati letteralmente spazzati via: obiettivo raggiunto.
La seconda considerazione, la più dolorosa: resta infatti il rammarico per la posizione assunta (salvo rare eccezioni) dai Francescani dell’Immacolata durante tale persecuzione: non hanno compreso che su di loro si sono posati gli occhi e le speranze di tanti fedeli cattolici in cerca di guide e pastori che difendano la Fede e la Messa dispensatrice di Grazie quale antidoto di una società sempre più stretta in mano al Nemico. Ci si aspettava da parte loro una reazione all’ingiustizia subita, una testimonianza di Fede, vista la portata di ciò che c’era in gioco: si è decisa invece la sottomissione e la resa (con buona pace dei fedeli, delusi e ancora una volta abbandonati) venendo meno al ruolo che la storia (o la Provvidenza?) aveva loro assegnato. Mi hanno informato che alcuni gruppi di fedeli legati alla Tradizione e pieni d’affetto per questi consacrati si sono visti tranciare di netto i rapporti con i frati o le suore dagli stessi F.I.! Ecco, tutto questo è doloroso.

3 - Ha citato la Messa di sempre, il solito punto dolens...


La Messa è il cuore del cristianesimo. Ci sono parroci e vescovi che sostengono apertamente il contrario. Con la Messa il mondo si salva, senza Messa il mondo si danna. La domanda è: quale Messa? La Messa è il Santo Sacrificio di Cristo sul Calvario e non una mensa eucaristica. Con la riforma liturgica introdotta dal Concilio Vaticano II si tende a sostituire la nozione e la realtà del Sacrificio con la realtà di un convivio. Lo ha spiegato con chiarezza mons. Lefebvre nella Lettera aperta ai cattolici perplessi.
[“Esistono tre condizioni indispensabili perché essa sia la continuazione del Sacrificio della Croce: l'offerta della vittima, la transustanziazione che la rende presente effettivamente e non simbolicamente, la celebrazione di un prete facente le veci del sacerdote principale che è Nostro Signore, tenuto ad essere consacrato per il suo sacerdozio. Così sì che la Messa può procurare la remissione dei peccati. Un semplice memoriale, un racconto dell'istituzione accompagnato da un pasto è ben lontano dall'essere sufficiente. Tutta la virtù soprannaturale della Messa proviene dalla sua correlazione al Sacrificio della Croce. Se non si crede più a questo, non si crede più a nulla della santa Chiesa. La Chiesa non ha più ragion d'essere, non bisogna più accampare la pretesa di essere cattolici. Lutero aveva capito molto bene che la messa è il cuore, l'anima della Chiesa. Diceva – Distruggiamo la Messa e distruggeremo la Chiesa -. Noi riveliamo che il Novus Ordo Missae, cioè il nuovo schema adottato dopo il Concilio, si allinea alle concezioni protestanti, o per lo meno ci si avvicina pericolosamente”].
Ora, mons. Lefebvre è bandito (ma guarda un po'!) da questa Chiesa che si dice cattolica e tutti coloro che lo citano sono sprezzantemente etichettati come lefebvriani, anche se non appartengono alla Fraternità Sacerdotale San Pio X da lui fondata. Questa è una profonda malignità perché le parole di mons. Lefebvre esprimono l’assoluta verità.

Consiglio, a chi è alla ricerca della verità in modo serio e rigoroso, la lettura delle opere di mons. Lefebvre, ma anche di altri sacerdoti (e non solo) che hanno dimostrato con l’esempio e non solo a parole la loro cattolicità: si leggano le opere di Michael Davies, di padre Roger Thomas Calmel, di Fulton Sheen... e ci si renderà conto del colpo magistrale di Satana inferto al nostro percorso di vita per raggiungere il Paradiso eterno. Un colpo inferto corrompendo dall’interno la Chiesa cattolica, facendo leva sui tanti Giuda pronti a vendersi al mondo, e approfittando della mancanza in molti fedeli di quel sentore interiore che dovrebbe pungolare la volontà nella ricerca della verità.
Quante persone hanno soffocato il desiderio e anche il dovere di cercare la verità, di valutare se ciò che ci viene propinato come cattolico lo sia veramente o meno... Ma è ovvio che a persone in cui si sono interiormente annidate l’accidia, la pigrizia e l’amore per la mondanità tutto questo appare come una montagna troppo faticosa da scalare. Bisogna pregare per questi incoscienti che preferiscono le favolette alla realtà, l'inganno alla verità, la falsità alla chiarezza.

4 - Come si è giunti fino a questo?


Prima del 1962, data d’inizio del Concilio Vaticano II, non che la Chiesa non fosse stata alle prese con problemi di vario genere. Tuttavia il male, parte del quale si era insinuato in alcune pieghe del suo sacro vestito, era, in un ceto qual senso, trattenuto; da che cosa? Dalla Messa!
Chi stoltamente (pensando di migliorare la Chiesa) o malignamente (pensando l’esatto contrario) ha modificato quella sacra liturgia che impediva al male di deflagrare, ha fatto sì che il demonio avesse campo aperto: il risultato è una società devastata sia sul piano materiale che spirituale: è la nostra società, una società in cui spadroneggia il demonio in persona, presente più che mai in mezzo a noi come se nulla fosse.
Come è riuscito a realizzare un tale risultato?
Dal 1962 (data fatidica) in avanti, se per una generazione o due prima della sua comparsa la formazione dei cattolici fosse sprofondata nel caos?
Se si formasse una generazione di persone incolte dal punto di vista religioso, incapaci di distinguere fra la verità religiosa e il sentimento religioso? Non sarebbe questo il momento giusto per materializzarsi ed agire indisturbato compiendo uno sconquasso dietro l'altro?
Apriamo gli occhi e impariamo a non dare più nulla per scontato, sforziamoci di usare il cervello e affidiamoci con fervorosa preghiera al Signore e alla Madonna affinché illuminino la nostra mente e infiammino i nostri cuori.

5- Quali armi abbiamo per difenderci dal male imperante?


Prima di tutto prendere coscienza di quanto sta accadendo. È urgente comprendere il lavaggio del cervello (soprattutto in parrocchia) a cui ogni giorno siamo sottoposti e quindi prendere le contromisure necessarie. Quali? Cercare e fare tutto il possibile per partecipare alla Messa di sempre dove è certo che si sarà in presenza di un vero rito sacro e propiziatorio di grazie (dal momento che non sono ammesse licenze liturgiche né altre strampalerie).
Vien da sé l'ovvietà di sforzarsi nella ricerca di quei sacerdoti che si sono rifiutati di celebrare il Novus Ordo Missae, scegliendo di rimanere fedeli costi quel che costi alla Messa Vetus Ordo.

A tal proposito fatico a comprendere la scelta dei sacerdoti biritualisti se non con la volontà di non rinunciare a comodità o scansare fastidi e persecuzioni che ne deriverebbero abbracciando solo il Vetus Ordo.
Ma il sacerdote deve profumare di santità ed essere punto di riferimento per i fedeli per la sua coerenza nella Fede: la furbizia o la codardia mal si conciliano con la vocazione sacerdotale.
Non si può dimenticare che il cattolicesimo è una religione di verità assolute. Ciò sta a significare che chi si professa cattolico (e ancor più questo vale per un sacerdote) non può cercare il compromesso in nessun ambito, a maggior ragione su questioni di Fede (liturgiche e dottrinali). Non si può compromettere una parte della verità senza finire col collasso della verità tutta intera.

Evitare le frequentazioni di quei sacerdoti che, brandendo la clava del Vaticano II, si sono fatti traditori della liturgia e della dottrina di Nostro Signore Gesù Cristo. Pregare per la loro conversione.

Recitare il rosario tutti i giorni (con devozione e non come una sterile ripetizione di parole) e portarlo sempre con sé: il demonio ha il terrore della Madonna e dove c’è Lei non c’è lui.


Leggere la Bibbia, testo sacro in cui sono contenute tutte le risposte; rileggere il Vangelo più e più volte, meditare in modo particolare anche le lettere di San Paolo...
Leggere sane letture formative per la nostra spiritualità: i libri dei santi sono i più raccomandabili (alcuni esempi: l’Imitazione di Cristo, Santa Caterina da Siena, San Luigi G. de Montfort, Sant’Agostino, Santa Teresa d’Avila, Santa Faustina Kowalska, Newman...).

Non guardare la televisione né leggere i giornali (o quantomeno limitarne drasticamente l’uso) per sottrarsi ad un condizionamento psicologico in atto ormai da anni, rifiutando di prestare ascolto ad una proposta di stile di vita depravato, basato sulla volgarità e sull’egoismo, sul materialismo e l’edonismo più sfrenato.

6 - Sembra di essere in guerra...


Non “sembra”, siamo in guerra.
La Chiesa cattolica sarà sempre perseguitata dal mondo perché appartiene a Cristo, è il suo corpo mistico. Sta scritto: “Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani” (Matteo 10, 17-18).
I cattolici veri saranno sempre perseguitati perché sono nel mondo ma non del mondo. Perciò il mondo si riversa contro di loro perché non li sopporta, non sopporta Cristo.
Il mondo moderno vive una specie di rimozione collettiva dei Novissimi: morte, giudizio, inferno, paradiso; di conseguenza la vita di quaggiù si riduce a un tentativo folle di inventare un paradiso in terra, una vita senza Dio, una libertà sradicata dalla verità.
Tutto ciò è velleitario e macchiato da una ribellione verso il nostro Creatore che continua a perpetrarsi lungo la storia. Ma la sofferenza, la malattia, la morte demoliranno sempre ogni tentativo di costruire un paradiso artificiale.
I cattolici che non si conformano a questa visione aberrante della vita sono e saranno perciò sempre sotto attacco da chi è nemico di Dio.
Ma quanto gratificanti e soavi sono le parole di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi a causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la ricompensa preparata per voi nei Cieli” (Mt 5, 11-12).

7- È l'eterna lotta tra il bene e il male, non è così?


Sicuramente; ed è bene constatare un fatto importante: nonostante il male si sia scatenato, tuttavia proprio il male ha portato chiarezza. Perché risulta chiaro, a chi vuol vedere, dove sta la vera Chiesa cattolica e dove sta quella falsa. Dove c’è sempre tanto male, la Provvidenza dispone che ci sia sempre anche tanta Grazia a cui attingere. A dimostrazione che il demonio viene sempre messo sotto scacco dal Buon Dio.
Il Bene è sempre più forte del male ed è sempre possibile fare il bene anche dove il male sembra prevalere. La presenza nella Chiesa di sacerdoti, vescovi e tutti coloro che sono dediti a distruggere ogni parvenza di cattolicità, ha paradossalmente obbligato ciascuno di noi a fare una scelta: o di qua o di là.
(Ricordiamo le parole del Signore: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde”- Matteo 12,30).

Ora tutti hanno gettato la maschera e sappiamo qualcosa di più su cosa si cela nel cuore di molti soloni che si definiscono cattolici. “Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo” (Luca 6, 43-45).
Ciò significa che, una volta riconosciuto dove sta il male, è possibile indirizzarsi verso il bene e fortificarsi nonostante tutte le difficoltà che ci investono.

E a proposito di quei soloni, accademici pieni di sé, intellettuali da strapazzo, la cui arroganza e pienezza di sé è spesso mascherata da falsa umiltà, dediti ad usare le persone per i propri scopi personali e per soddisfare la propria vanagloria, Bernanos diceva:

L'intellettuale è così spesso un imbecille che dovremmo sempre considerarlo tale fino a prova contraria”.

Fortunatamente ci sono anche studiosi, saggisti e personalità di spicco che mettono la loro preparazione al servizio del prossimo con sincera umiltà e senza secondi fini, compiendo un grande atto di carità. Perciò, se non si vuole ricorrere a libri o alla visita di siti internet affidabili per approfondimenti, ben vengano incontri o seminari per fare il punto della situazione su determinati argomenti... tuttavia, sono persuaso del fatto che nel momento storico attuale, non si senta urgenza di conferenze ma di preghiere.
Perché è la preghiera che predispone l’animo al cambiamento, non le lezioni di eruditi o pseudo/eruditi che siano. La preghiera si è fatta urgente quale mezzo per rimanere sempre stretti a Nostro Signore.

8- Da quando è divenuto papa il card. Bergoglio hanno lasciato sconcerto certe prese di posizione di personaggi considerati autorevoli: ad esempio, padre Livio Fanzaga a Radio Maria ha cacciato tutti coloro (Roberto De Mattei, il compianto Mario Palmaro, Alessandro Gnocchi, Antonio Socci) che hanno osato nutrire fondate critiche su certe frasi pronunciate dal Papa; Massimo Introvigne, guru di Alleanza cattolica, ha presentato tempo fa il manifesto “Sì alla famiglia” finito al centro di pesanti perplessità sul suo reale significato e sui suoi veri obiettivi in difesa apparente dei principi fondamentali che reggono la morale famigliare...


È esattamente quanto intendevo prima sul fatto che tutti ora hanno gettato la maschera e si stanno schierando, chi di qua chi di là. Per quanto riguarda il modus operandi di padre Livio Fanzaga, anche qui si è ottenuta chiarezza. Una chiarezza che si estende anche in merito alle presunte apparizioni di Medjugorje, di cui padre Livio è strenuo sostenitore della loro veridicità. Ebbene, mi è stato segnalato che in più di una occasione il direttore di Radio Maria ha riportato questo presunto messaggio della Madonna: “...Pregate per il mio caro papa Francesco, affinché prosegua nella sua missione...”. In estrema sintesi il messaggio è questo.
Ora, posto che, come già detto, questo Papa è stato attore più volte di frasi sconcertanti contenenti concetti ancor più agghiaccianti in materia dottrinale e liturgica, rimane assai difficile credere alle parole di una presunta Madonna che appare e che loda chi sta contribuendo a demolire invece che difendere e costruire la Chiesa che è corpo mistico di Suo Figlio! Il sensus catholicus non può che portare ad una ovvia conclusione...; sicché, ecco che anche la questione Medjugorje si sta facendo sempre più chiara.

9- Quali consigli per prepararci al futuro che ci attende?


Innanzitutto, pur comprendendo la grave situazione di crisi che ha coinvolto il mondo intero (Chiesa compresa) non abbiamo motivo di guardare il futuro con ansia e timore. Una volta che ci preoccupiamo di vivere in Grazia di Dio, chi o cosa dovremmo temere? La Provvidenza viene sempre in soccorso di quanti invocano il Signore con cuore sincero. Ecco il nostro marchio: possedere un cuore pulito ed essere sempre sinceri, con tutti. Si tende sempre a mentire, a non considerare la sincerità nei rapporti interpersonali come un dovere morale. Perché si finisce per celare ciò che si pensa, ciò che si è? Perché la finzione? Perché parole dette a metà, significati nascosti? “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno" (Mt 5, 17-37).


(Febbraio 2015)


Tratto da:http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1176_Intervista_Padre_Elia_Schafer.html