Avendo
letto e studiato attentamente tutti i documenti del Concilio Vaticano
II le oltre 200 referenze qui citate possono essere confermate come
veritiere, accurate ed idoneamente riportate, ossia, esse non sono
affatto rese fuori contesto. Il Concilio Vaticano II ha, pertanto,
veramente professato eresia oltre le 200 volte; invero, se ne sono
riscontrate all’incirca 240. Allorché leggendole si rammentino i
seguenti punti.
1.
L’eresia consiste nel pertinace rinnego o dubbio di una verità
Cattolica (c. 1325, Codice di diritto canonico 1917), sicché separando
il proprio sostenitore dalla Chiesa Cattolica (Satis cognitum, Papa
Leone XIII).
2.
Allorquando un documento è chiaramente contraddittorio od ambiguo il
solenne Magistero di Papa Pio VI (Auctorem Fidei) insegna che occorre
condannare le dichiarazioni eretiche come appaiono, a prescindere dalle
contraddizioni ed ambiguità nelle quali esse sono mimetizzate. Egli
avvisò anche che coloro i quali consentono alle eresie di passar via, in
quanto velate da una cosciente ambiguità, non possono essere scusati,
permettendo ai fedeli d’essere guidati verso la dannazione da errori
sottili.
3.
Nel momento in cui una violazione della legge è commessa, nel foro
esterno, è presunta malizia sino a prova contraria (c. 2200.2).
Presumere la malizia è chiave poiché nessun inganno, per quanto
dissimulato, può permettere che la Fede di una persona venga distrutta,
sicché conducendola all’Inferno. In altre parole, l’eretico è presunto
come tale allorché pronunciante l’eresia e mai godente del beneficio del
dubbio, infine da essa scagionato solamente a fronte di un ripudio
specifico a riguardo e di una conseguentemente integra Professione di
Fede.
4.
I “cancelli dell’Inferno” non sono prevalsi sull’Una Santa Romana
Chiesa Cattolica ed Apostolica, poiché: “se anche la vera Chiesa di Gesù
Cristo fosse ridotta ad una manciata di veri credenti, ed un vero
sacerdote, essi rimarrebbero la vera Chiesa di Gesù Cristo in Terra
(Sant’Atanasio)”.
5.
La Chiesa Cattolica rimane, infine, immacolata ed incorrotta anche
perciocché gli eretici aventi convocato il Concilio Vaticano II furono
scomunicati dalle parole solennemente proclamate da Papa Pio II nella
sua bolla Exsecrabilis, la quale condannò come nulli e vuoti tutti i
futuri concili che avrebbero contraddetto le decisioni dei precedenti
Papi, in quanto infallibili nel loro insegnamento dottrinale.