domenica 22 settembre 2013

"Commenti Eleison" di Mons. Williamson: Autorità disabilitata - II

       
CCCXI (311)                                                       29 giugno 2013


Autorità disabilitata - II

Vengo di nuovo incalzato da un valente partecipante all’attuale “Resistenza” Cattolica per mettermi a capo di essa. Il motivo avanzato continua ad essere che io sono il solo vescovo che ad oggi ha preso parte a questo movimento di opposizione al collasso interno della Fraternità San Pio X. Ma l’ultimo alito di vera autorità della Chiesa, Dio l’ha dato a Mons. Lefebvre, e di esso i suoi successori hanno crudelmente abusato. Perché dovrebbe darlo di nuovo? Tra il 1970 e il 2010, la crisi della Chiesa è molto avanzata. A rischio di infastidire molti di voi, ecco i principali argomenti di questa bell’anima, con le risposte che propongo a tutti, ma non impongo ad alcuno -


1. L’ampia diversità di opinione tra i sacerdoti della Resistenza confonde i laici.
* Ma per controllare le opinioni ci vuole l’autorità (vedi sopra). E forse i cattolici meritano di essere confusi, dopo aver seguito tanto ciecamente il Vaticano II, e oggi altrettanto ciecamente la FSSPX. Forse Dio ne ha avuto abbastanza dell’obbedienza cieca. Forse Egli vuole che i cattolici usino la loro testa e pensino da soli, e non si limitino al cieco “obbedire”, come via indolente per andare in Cielo.

2. In particolare vi è confusione se abbandonare o meno la nave, cioè andare o meno a Messa alla FSSPX.
* Ma perché uno stesso ragionamento varrebbe per i tutti i casi? Ogni tipo di circostanza diversa può condurre a questa decisione. Certo, rimanere nella FSSPX col suo attuale andamento errato, comporta un reale pericolo di graduale cedimento, ma le anime hanno bisogno dei sacramenti e non tutti i sacerdoti della Fraternità sono già dei traditori. In Francia, recentemente, la prima edizione di un libro di 350 pagine, il 90% delle quali costituito da citazioni di Mons. Lefebvre, è andato esaurito in due settimane. Esso è stato composto da un sacerdote della FSSPX, Don François Pivert; e questo è un positivo segno di speranza. Che Dio lo benedica!

3. La divergenza tra i sacerdoti della Resistenza potrebbe portare alla sua autodistruzione.
* La divergenza personale tra i sacerdoti c’è sempre stata e sempre ci sarà. Quello che è grave è la divergenza dottrinale. È soprattutto la fedeltà dottrinale che ha mantenuto finora la FSSPX, ed è l’infedeltà dottrinale che oggi la sta distruggendo. È la fedeltà dottrinale che garantirà la nostra unica e sola Fede, che sarà la base della sopravivenza del cattolicesimo sia nella Chiesa o nella FSSPX o nella “Resistenza”.

4. Non c’è Chiesa senza un capo o una gerarchia. Dio ci vuole organizzati.
* In effetti, normalmente non c’è Chiesa senza un capo o una gerarchia, ma l’uomo moderno ha creato una situazione anormale. Mentre il centurione romano del Vangelo (Mt. VIII, 6-10) aveva un senso naturale di come si comanda e di come si ubbidisce (le due cose vanno insieme), l’uomo democratico, in nome della libertà, ha volontariamente disimparato come praticare entrambi. È così che comandi arbitrarii e obbedienza eccessiva stanno oggi distruggendo la FSSPX, come hanno ampiamente distrutto la conduzione della Chiesa. Questo perché, sia ai governanti, sia ai governati, manca il senso e l’amore per la verità oggettiva, che li sovrasta entrambi e, quando è assecondato, facilmente armonizza le rispettive autorità e obbedienza. Forse Dio vuole che noi perseguiamo la dottrina piuttosto che l’organizzazione.

In conclusione, questa eccezionale prova della Chiesa durerà finché Dio lo riterrà necessario per la purificazione della Sua Chiesa. Nel frattempo, a me sembra che in questi primi del XXI secolo non sia più sufficiente la paglia cattolica per fare un mattone cattolico, come avvenne per la FSSPX alla fine del XX secolo. Pazienza. Dio avrà il suo disegno. È la Sua Chiesa, ed Egli sta occupandosene. Pazienza.

Kyrie Eleison


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