"Avviene molte volte,
dice S. Francesco di Sales,
che la parte inferiore si compiace nella tentazione senza
il consenso, anzi a dispetto della parte superiore.
È la
lotta descritta da S. Paolo quando dice che la carne ha
desideri contrari allo spirito".
L’arte di utilizzare le
proprie colpe
secondo S. Francesco di Sales
secondo S. Francesco di Sales
(libretto non più in commercio)
del P. Giuseppe Tissot
versione by http://www.acquaviva2000.com/
del P. Giuseppe Tissot
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INDICE
capo I
NON MERAVIGLIARSI
DELLE PROPRIE COLPE
1. Miserie umane. Finché porteremo noi stessi non porteremo
nulla che abbia gran valore, p. 3. - 2. Senza uno speciale privilegio è
impossibile evitare tutti i peccati veniali, p. 4. - 3. Il progresso nella
perfezione è lento e disseminato di cadute, p. 5. - 4. Le malattie del cuore,
come quelle del corpo, vengono a cavallo e di carriera, e se ne vanno a piedi,
p. 6. - 5. Per stabilirsi perfettamente in Dio sono necessarie due cose, p. 7.
- 6. I più santi non sono i meno difettosi, ma i più coraggiosi, p. 7. - 7. Una
caduta, anche grave, non deve recarci meraviglia, p. 8. - 8. Dopo una caduta
non dobbiamo restar sorpresi, ma subito rialzarci, p. 9.
capo II
NON TURBARSI ALLA VISTA
DELLE PROPRIE COLPE
1. Due segni delle buone
e delle cattive tristezze, p. 11. - 2. Indizi d'un'anima che si turba dopo le
cadute, p. 12. - 3. Raccomandazione della pazienza alle anime che commettono
imperfezioni, p. 12. - 4. La calma che bisogna
conservare nelle cadute, p. 13. – 5. Affliggersi dei propri difetti con
afflizione tranquilla e coraggiosa, p. 14. - 6. Gli effetti della falsa umiltà,
p. 15. - 7. L'inquietudine e il turbamento provengono più che altro
dall'orgoglio, p. 16. - 8. L'esagerata stima di noi stessi è
causa di impazienze e di turbamenti, p. 17. - 9. Dopo una caduta, bisogna
correggere il proprio cuore con dolcezza e compassione, p. 18. - 10. Esempi di
correzione soave e persuasiva, p. 19. - 11. Evitare il turbamento per rendere
più facile la rinunzia al peccato, p. 20. - 12. Come S. Francesco di Sales
mostrava dispiacere pei peccati veniali senza turbarsi per nulla, p. 21.
capo III
NON SCORAGGIARSI ALLA
VISTA DELLE PROPRIE COLPE
1. Non bisogna mai
disperare, poiché la speranza e quella che salva l'anima dai naufragi della
vita, p. 22. - 2. Doppia tattica del demonio verso le anime, p. 22. - 3. Come
l'anima, dopo la caduta, cade nello scoraggiamento. Consigli del P. de la
Colombière, p. 24. -
4. Molto
opportunamente la Chiesa presenta al nostro secolo scoraggiato il Dottore
incoraggiante per eccellenza, p. 24. - 5. Per non cadere nel rilassamento,
occorre un coraggio a tutta prova, p. 25. - 6. Il cuore di Dio è sempre largo e
pronto al perdono, p. 27. - 7. Nelle lotte della vita sarà vincitore chi è
sempre pronto a combattere, p. 29. - 8. Una caduta, anche grave, non impedisce
il progresso nella divozione, p. 30. - 9. Il tempo, anche lungo, trascorso in
peccato, non è motivo sufficiente per scoraggiarsi, p. 31. - 10. Il timore
ispirato dalla nostra 'debolezza deve essere temperato da una fermissima
confidenza in Dio, p. 31. - 11. Chi ricorre a Maria SS.ma non deve mai
disperare, p. 32.
capo I
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER UMILIARSI RICONOSCENDO LA PROPRIA ABIEZIONE
1. Dio ci permette di
trarre il bene dal male, p. 34. - 2. Valersi dei peccati per progredire
nell'umiltà, p. 35. - 3. L'umiltà è fondamento di tutte le virtù, come l'orgoglio
è principio di tutti i peccati, p. 35. - 4. Le colpe sono come tante finestre
che rischiarano le nostre miserie, p. 36. - 5. Le tre verghe che il buon
Pastore usa con le sue pecorelle, p. 38. - 6. L'umiltà si nutre delle
sofferenze che ci procurano le imperfezioni, p. 38. - 7. Certi peccati sono
meno gravi della superbia e servono a guarirla, p. 40. - 8. Meglio il peccato
accompagnato dall'umiltà che l'innocenza accompagnata dalla superbia, p. 40. -
9. Gravità dell'orgoglio e benefici delle imperfezioni, p. 41. - 10. Il ricordo
delle nostre colpe è potente rimedio contro l'orgoglio, p. 42. - 11. Altro
frutto del ricordo delle colpe perdonate è la riconoscenza verso Dio, p. 44. -
12. Ancora un frutto dell'umiltà, prodotto dal ricordo delle colpe, è
l'indulgenza verso le altrui debolezze, p. 45.
capo II
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER AMARE L'ABIEZIONE
1. Il poter conoscere e amare la propria abiezione
è una grazia grande, p. 47. - 2. - Amare la proprià abiezione è amare la
verità, p. 48. - 3. L'amore all'umiliazione ci ravvicina al Verbo Incarnato, p.
49. - 4. L'amare le umiliazioni è mezzo sicuro per acquistare l'umiltà, p. 49.
- 5. L'anima che sa trarre profitto dalle umiliazioni può sorpassare un'altra
anima meno soggetta a sbagliare, p. 50. - 6. Nel dubbio circa la nostra
colpevolezza, è meglio propendere verso la parte più umiliante, come la più
meritoria, p. 51. - 7. L'abiezione esterna accresce il pregio di quella
interna, p. 52. - 8. Nell'esercizio dell'umiltà bisogna salvaguardare i diritti
della verità e della carità, p. 52. - 9. Come anche i superiori possono trarre
profitto dalle umiliazioni, p. 53. - 10. Godere di essere disprezzati e
comportarsi come gli Apostoli, p. 55. - 11. L'anima peccatrice tanto più piace
a Dio quanto più si stima vile, p. 56. - 12. Come l'umiliazione alimenti la
virtù dell'umiltà, p. 56.
capo III
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER ACCRESCERE LA CONFIDENZA IN DIO
1. Il problema del
peccato si risolve dalla misericordia divina, p. 58. - 2. Il Card. Pie applica
a Dio stesso la 5.a Beatitudine, p. 59. - 3. Come la moltitudine stessa delle
colpe deve indurci a sperarne maggiormente il perdono, p. 60. - 4. Soave
industria di Dio per separare il peccato dal peccatore, risparmiando questo e
annientando quello, p. 61. - 5. Non i sani, ma i malati hanno bisogno del
medico, p. 63. - 6. Le rivelazioni del Cuore di Gesù animano il peccatore alla
confidenza, p. 64. - 7. Il P de la Colombière esorta alla confidenza l'anima
carica di colpe, p. 65.
capo iv
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER ACCRESCERE LA CONFIDENZA IN DIO
(continuazione)
1. La nostra miseria è
il trono della divina misericordia, p. 67. - 2. Le nostre miserie sono un
motivo per non diffidare dell'amore di Dio, p. 68. - 3. Una più grande miseria
merita una più grande misericordia, p. 69. - 4. Applicazione del testo di S.
Paolo: “Volentieri mi glorierò delle mie infermità”, p. 70. - 5. Quanto i
Direttori di anime debbono fare per rianimare alla confidenza, p. 71. - 6. S.
Francesco di Sales insegna ai confessori la maniera di accogliere i peccatori,
p. 71. - 7. Affabilità di S. Francesco di Sales coi penitenti, p. 72.
capo v
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER CONSOLIDARSI NELLA PERSEVERANZA
1. L'esperienza
delle nostre cadute ci rende più prudenti, p. 74. - 2. Le cadute ci
suggeriscono soprattutto di fuggire le occasioni di peccato, p. 75. - 3.
Fedeltà ai mezzi di perseveranza suggeriti da S. Giovanni Crisostomo e da S.
Epifanio, p. 75. - 4. Fedeltà
ai mezzi
di perseveranza secondo S. Francesco di Sales, p. 76. -
5. La caduta di Salomone ci ricorda la nostra debolezza e la malizia dei nostri
nemici, p. 78. - 6. Non è necessario sentire in sé il coraggio e la forza:
basta sperare d'averli a tempo e luogo, p. 79. - 7. Ancorché fossimo i più
perfetti dovremmo stimarci imperfetti, p. 80. - 8. Il ricordo dei rimorsi e
delle sofferenze causate dai peccati sono valido aiuto contro le tentazioni, p.
81.
CAPO VI
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE PER DIVENTARE PIÙ FERVOROSI
1. L'umile
confessione delle nostre colpe le trasforma in meriti, p. 82. - 2. La
confessione e la penitenza rendono l'uomo infinitamente più degno d'onore di
quanto il peccato l'abbia reso biasimevole, p. 83. - 3. Meravigliosi effetti
della contrizione sul peccato, p. 84. - 4. Sentimenti atti a incoraggiare il
penitente al ricordo dei suoi peccati, p. 86.
CAPO VII
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE CON LA PRATICA DELLA SODDISFAZIONE
1. Le nostre
mancanze sono sorgente di una grande umiltà e di un'abbondante soddisfazione,
p. 88. -2. Bisogna imitare i Santi che furono coraggiosi nel rialzarsi dalle
cadute, p. 90. - 3. Come il Salvatore sa mutare in grazie le miserie del
peccatore penitente, p. 91. - 4. Le lacrime della penitenza sono un mezzo per
riguadagnare il tempo perduto, p. 92. - 5. Esempio di S. Maria Maddalena che è
la regina dei peccatori pentiti, p. 92. - 6. Santa Maria Maddalena regina dei
giusti, p. 94.
CAPO VII
UTILIZZARE LE PROPRIE
COLPE COL RADDOPPIARE LA DIVOZIONE VERSO LA SS.MA VERGINE
1. Maria, porto
dei naufraghi, riceve dalle mani di Gesù la Maddalena convertita, p. 96. - 2.
Gesù, mediatore presso il. Padre, ha costituito Maria mediatrice presso se
stesso, p. 97. - 3. Maria, novella Ester, è la plenipotenziaria presso la
Divina Misericordia, p. 98. - 4. Spesso il nome di Maria sembra più efficace
del nome di Gesù, p. 99. - 5. Commoventi considerazioni del teologo Cristoforo
De Vega sulla misericordia di Maria, p. 100. - 6. S. Bernardo, S. Brigida e S.
Francesco di Sales invitano il peccatore a ricorrere a Maria, p. 101. - 7.
Paragone del duplice battito del cuore applicato a Gesù ed a Maria, p. 102. -
8. Parole
consolanti dei SS. Ignazio, Bonaventura, Pier Damiani e Gregorio Nazianzeno
sulla misericordia di Maria, p. 102. - 9. Motivo per cui Maria protegge
particolarmente i peccatori, p. 103. - 10. Maria, rifugio dei peccatori, nulla
tralascia per ottenere la loro conversione, p. 104. - 11. Preghiera di
riconoscenza del peccatore a Maria, p. 106.
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