martedì 24 luglio 2012

Appello alla FSSPX a non cedere alle lusinghe!

"Avviene molte volte, dice S. Francesco di Sales, che la parte inferiore si compiace nella tentazione senza il consenso, anzi a dispetto della parte superiore.
 È la lotta descritta da S. Paolo quando dice che la carne ha desideri contrari allo spirito".

 

L’arte di utilizzare le proprie colpe
secondo S. Francesco di Sales 
 (libretto non più in commercio)

 
del P. Giuseppe Tissot
versione by http://www.acquaviva2000.com/ 


INDICE  
capo I
NON MERAVIGLIARSI DELLE PROPRIE COLPE 
1. Miserie umane. Finché porteremo noi stessi non porteremo nulla che abbia gran valore, p. 3. - 2. Senza uno speciale privilegio è impossibile evitare tutti i peccati veniali, p. 4. - 3. Il progresso nella perfezione è lento e disseminato di cadute, p. 5. - 4. Le malattie del cuore, come quelle del corpo, vengono a cavallo e di carriera, e se ne vanno a piedi, p. 6. - 5. Per stabilirsi perfettamente in Dio sono necessarie due cose, p. 7. - 6. I più santi non sono i meno difettosi, ma i più coraggiosi, p. 7. - 7. Una caduta, anche grave, non deve recarci meraviglia, p. 8. - 8. Dopo una caduta non dobbiamo restar sorpresi, ma subito rialzarci, p. 9. 
 
capo II
NON TURBARSI ALLA VISTA DELLE PROPRIE COLPE 
1. Due segni delle buone e delle cattive tristezze, p. 11. - 2. Indizi d'un'anima che si turba dopo le cadute, p. 12. - 3. Raccomandazione della pazienza alle anime che commettono imperfezioni, p. 12. -  4. La calma che bisogna conservare nelle cadute, p. 13. – 5. Affliggersi dei propri difetti con afflizione tranquilla e coraggiosa, p. 14. - 6. Gli effetti della falsa umiltà, p. 15. - 7. L'inquietudine e il turbamento provengono più che altro dall'orgoglio, p. 16. - 8. L'esagerata stima di noi stessi è causa di impazienze e di turbamenti, p. 17. - 9. Dopo una caduta, bisogna correggere il proprio cuore con dolcezza e compassione, p. 18. - 10. Esempi di correzione soave e persuasiva, p. 19. - 11. Evitare il turbamento per rendere più facile la rinunzia al peccato, p. 20. - 12. Come S. Francesco di Sales mostrava dispiacere pei peccati veniali senza turbarsi per nulla, p. 21. 
 
capo III
NON SCORAGGIARSI ALLA VISTA DELLE PROPRIE COLPE 
1. Non bisogna mai disperare, poiché la speranza e quella che salva l'anima dai naufragi della vita, p. 22. - 2. Doppia tattica del demonio verso le anime, p. 22. - 3. Come l'anima, dopo la caduta, cade nello scoraggiamento. Consigli del P. de la Colombière, p. 24. -       4. Molto opportunamente la Chiesa presenta al nostro secolo scoraggiato il Dottore incoraggiante per eccellenza, p. 24. - 5. Per non cadere nel rilassamento, occorre un coraggio a tutta prova, p. 25. - 6. Il cuore di Dio è sempre largo e pronto al perdono, p. 27. - 7. Nelle lotte della vita sarà vincitore chi è sempre pronto a combattere, p. 29. - 8. Una caduta, anche grave, non impedisce il progresso nella divozione, p. 30. - 9. Il tempo, anche lungo, trascorso in peccato, non è motivo sufficiente per scoraggiarsi, p. 31. - 10. Il timore ispirato dalla nostra 'debolezza deve essere temperato da una fermissima confidenza in Dio, p. 31. - 11. Chi ricorre a Maria SS.ma non deve mai disperare, p. 32.


capo I
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER UMILIARSI RICONOSCENDO LA PROPRIA ABIEZIONE 
1. Dio ci permette di trarre il bene dal male, p. 34. - 2. Valersi dei peccati per progredire nell'umiltà, p. 35. - 3. L'umiltà è fondamento di tutte le virtù, come l'orgoglio è principio di tutti i peccati, p. 35. - 4. Le colpe sono come tante finestre che rischiarano le nostre miserie, p. 36. - 5. Le tre verghe che il buon Pastore usa con le sue pecorelle, p. 38. - 6. L'umiltà si nutre delle sofferenze che ci procurano le imperfezioni, p. 38. - 7. Certi peccati sono meno gravi della superbia e servono a guarirla, p. 40. - 8. Meglio il peccato accompagnato dall'umiltà che l'innocenza accompagnata dalla superbia, p. 40. - 9. Gravità dell'orgoglio e benefici delle imperfezioni, p. 41. - 10. Il ricordo delle nostre colpe è potente rimedio contro l'orgoglio, p. 42. - 11. Altro frutto del ricordo delle colpe perdonate è la riconoscenza verso Dio, p. 44. - 12. Ancora un frutto dell'umiltà, prodotto dal ricordo delle colpe, è l'indulgenza verso le altrui debolezze, p. 45. 
 
capo II
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER AMARE L'ABIEZIONE 
1.    Il poter conoscere e amare la propria abiezione è una grazia grande, p. 47. - 2. - Amare la proprià abiezione è amare la verità, p. 48. - 3. L'amore all'umiliazione ci ravvicina al Verbo Incarnato, p. 49. - 4. L'amare le umiliazioni è mezzo sicuro per acquistare l'umiltà, p. 49. - 5. L'anima che sa trarre profitto dalle umiliazioni può sorpassare un'altra anima meno soggetta a sbagliare, p. 50. - 6. Nel dubbio circa la nostra colpevolezza, è meglio propendere verso la parte più umiliante, come la più meritoria, p. 51. - 7. L'abiezione esterna accresce il pregio di quella interna, p. 52. - 8. Nell'esercizio dell'umiltà bisogna salvaguardare i diritti della verità e della carità, p. 52. - 9. Come anche i superiori possono trarre profitto dalle umiliazioni, p. 53. - 10. Godere di essere disprezzati e comportarsi come gli Apostoli, p. 55. - 11. L'anima peccatrice tanto più piace a Dio quanto più si stima vile, p. 56. - 12. Come l'umiliazione alimenti la virtù dell'umiltà, p. 56. 
 
capo III
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER ACCRESCERE LA CONFIDENZA IN DIO 
1. Il problema del peccato si risolve dalla misericordia divina, p. 58. - 2. Il Card. Pie applica a Dio stesso la 5.a Beatitudine, p. 59. - 3. Come la moltitudine stessa delle colpe deve indurci a sperarne maggiormente il perdono, p. 60. - 4. Soave industria di Dio per separare il peccato dal peccatore, risparmiando questo e annientando quello, p. 61. - 5. Non i sani, ma i malati hanno bisogno del medico, p. 63. - 6. Le rivelazioni del Cuore di Gesù animano il peccatore alla confidenza, p. 64. - 7. Il P de la Colombière esorta alla confidenza l'anima carica di colpe, p. 65. 
 
capo iv
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER ACCRESCERE LA CONFIDENZA IN DIO
(continuazione) 
1. La nostra miseria è il trono della divina misericordia, p. 67. - 2. Le nostre miserie sono un motivo per non diffidare dell'amore di Dio, p. 68. - 3. Una più grande miseria merita una più grande misericordia, p. 69. - 4. Applicazione del testo di S. Paolo: “Volentieri mi glorierò delle mie infermità”, p. 70. - 5. Quanto i Direttori di anime debbono fare per rianimare alla confidenza, p. 71. - 6. S. Francesco di Sales insegna ai confessori la maniera di accogliere i peccatori, p. 71. - 7. Affabilità di S. Francesco di Sales coi penitenti, p. 72. 
 
capo v
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER CONSOLIDARSI NELLA PERSEVERANZA 
1.  L'esperienza delle nostre cadute ci rende più prudenti, p. 74. - 2. Le cadute ci suggeriscono soprattutto di fuggire le occasioni di peccato, p. 75. - 3. Fedeltà ai mezzi di perseveranza suggeriti da S. Giovanni Crisostomo e da S. Epifanio, p. 75. - 4. Fedeltà     ai mezzi di perseveranza secondo S. Francesco di  Sales, p. 76. - 5. La caduta di Salomone ci ricorda la nostra debolezza e la malizia dei nostri nemici, p. 78. - 6. Non è necessario sentire in sé il coraggio e la forza: basta sperare d'averli a tempo e luogo, p. 79. - 7. Ancorché fossimo i più perfetti dovremmo stimarci imperfetti, p. 80. - 8. Il ricordo dei rimorsi e delle sofferenze causate dai peccati sono valido aiuto contro le tentazioni, p. 81. 
 
CAPO VI 
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE PER DIVENTARE PIÙ FERVOROSI 
1.   L'umile confessione delle nostre colpe le trasforma in meriti, p. 82. - 2. La confessione e la penitenza rendono l'uomo infinitamente più degno d'onore di quanto il peccato l'abbia reso biasimevole, p. 83. - 3. Meravigliosi effetti della contrizione sul peccato, p. 84. - 4. Sentimenti atti a incoraggiare il penitente al ricordo dei suoi peccati, p. 86. 
 
CAPO VII 
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE CON LA PRATICA DELLA SODDISFAZIONE 
1.   Le nostre mancanze sono sorgente di una grande umiltà e di un'abbondante soddisfazione, p. 88. -2. Bisogna imitare i Santi che furono coraggiosi nel rialzarsi dalle cadute, p. 90. - 3. Come il Salvatore sa mutare in grazie le miserie del peccatore penitente, p. 91. - 4. Le lacrime della penitenza sono un mezzo per riguadagnare il tempo perduto, p. 92. - 5. Esempio di S. Maria Maddalena che è la regina dei peccatori pentiti, p. 92. - 6. Santa Maria Maddalena regina dei giusti, p. 94.
 
CAPO VII 
UTILIZZARE LE PROPRIE COLPE COL RADDOPPIARE LA DIVOZIONE VERSO LA SS.MA VERGINE 
1.    Maria, porto dei naufraghi, riceve dalle mani di Gesù la Maddalena convertita, p. 96. - 2. Gesù, mediatore presso il. Padre, ha costituito Maria mediatrice presso se stesso, p. 97. - 3. Maria, novella Ester, è la plenipotenziaria presso la Divina Misericordia, p. 98. - 4. Spesso il nome di Maria sembra più efficace del nome di Gesù, p. 99. - 5. Commoventi considerazioni del teologo Cristoforo De Vega sulla misericordia di Maria, p. 100. - 6. S. Bernardo, S. Brigida e S. Francesco di Sales invitano il peccatore a ricorrere a Maria, p. 101. - 7. Paragone del duplice battito del cuore applicato a Gesù ed a Maria, p. 102. -       8. Parole consolanti dei SS. Ignazio, Bonaventura, Pier Damiani e Gregorio Nazianzeno sulla misericordia di Maria, p. 102. - 9. Motivo per cui Maria protegge particolarmente i peccatori, p. 103. - 10. Maria, rifugio dei peccatori, nulla tralascia per ottenere la loro conversione, p. 104. - 11. Preghiera di riconoscenza del peccatore a Maria, p. 106.


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