Errori di latino nella Dichiarazione di Rinuncia del Sommo Pontefice
Interrompiamo
il silenzio che ci siamo imposti dal 3 febbraio per presentare alla
meditazione di chi di dovere una questione che ci pare CAPITALE: può un Papa come Benedetto XVI infilare due errori grossolani di latino
nella dichiarazione di annuncio della sua Rinunzia senza accorgersene? o
con questo gesto Benedetto XVI ci vuol far capire che la mano che ha
preparato il testo non è la sua? è poi possibile che nessuno abbia
ancora fatto notare che il nuovo Papa potrà sempre essere ricattato con
la minaccia della rivelazione, vera o falsa che sia, che le dimissioni
di Benedetto XVI non sono state date liberamente e dunque invalide e che
quindi l'elezione di un nuovo Papa sarebbe di conseguenza invalida e
lui diverrebbe un "antipapa"? Una cosa del genere nessuno l'ha ancora
detta, però così è.
Ecco chi ha segnalato gli errori: http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=43480&action=view
Sia stato il turbamento o sia stata la fretta, resta il disagio per le
imperfezioni di un testo destinato a passare alla Storia. Il lapsus
della 29.ma ora nel testo dell’11 Febbraio 2013 ha qualcosa di magico
“Fratres carissimi Non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vitae communicem. (…) Bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 29 (sic), sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse”. (Fonte Web) |