Il "martirio bianco" dei cattolici fedeli alla Tradizione
Il 24 gennaio 2010, l'allora Mons. Raymond Leo Burke (non era ancora
stato creato Cardinale), celebrò il Santo Sacrificio della Messa presso
la parrocchia di San Sebastiano, ad Artallo (Imperia). Nella splendida
Omelia esaltò il martirio di San Sebastiano, il quale preferì la morte
anziché tradire il Redentore Divino. Burke tra l'altro disse: "Noi
oggi ci troviamo in una situazione molto simile a quella di San
Sebastiano. Non è che noi ci confrontiamo con una persecuzione
sanguinosa della Chiesa di Cristo, ma certamente affrontiamo una forza
terribile di secolarizzazione che ci indurrebbe a tradire Cristo e il
nostro amore verso di Lui. Ogni giorno nei vari settori della nostra
vita e specialmente con i mezzi della comunicazione, il mondo ci offre
una falsa liberazione passeggera, che in verità è una schiavitù, in
cambio della vera libertà che conseguiamo per l’obbedienza alla volontà
di Dio, ai Suoi comandamenti, cioè per la sequela fedele e generosa di
Cristo."
Oggi appare ancora più evidente la persecuzione che subiscono i
cattolici rimasti fedeli al Magistero perenne delle Chiesa. Ma il grande
vescovo americano ci ricorda la consolante promessa di Gesù: "Beati
voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato a causa
del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché,
ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli".
Ecco il testo integrale dell'Omelia:
Sia lodato Gesù Cristo.
San Sebastiano, l’amatissimo patrono
della vostra Parrocchia, è uno dei più venerati Santi della Chiesa. Egli
continua, come ha fatto nella sua breve vita, a condurre gli altri a
Cristo, nostro unico Salvatore. Egli ha scelto la professione di soldato
nelle legioni dell’Imperatore romano non per il suo proprio interesse,
ma per un solo scopo, cioè per aiutare i confessori e martiri, i membri
della Chiesa perseguitati per la loro fedeltà a Cristo. La testimonianza
della sua vita e i favori straordinari concessi dal Signore per le mani
di San Sebastiano, hanno dato coraggio e forza ai fratelli cristiani
sotto persecuzione e, in più, hanno attratto molti a diventare
cristiani, membri della Chiesa. Quando la persecuzione della Chiesa a
Roma diventava più feroce, San Sebastiano, per volontà del Romano
Pontefice, è rimasto al suo posto dando incoraggiamento e sostegno a
quelli arrestati e soggetti a varie forme di tortura perché rifiutavano
di tradire il loro amore per Cristo. Avendo aiutato tanti fratelli ad
essere fedeli fino alla morte, come martiri, San Sebastiano stesso è
stato arrestato e condannato a morte. Dopo il suo martirio, i pii
cristiani hanno cercato il suo corpo e lo hanno seppellito nelle
catacombe che oggi portano il suo nome. Nelle Catacombe di San
Sebastiano il nostro patrono continua a condurre pellegrini a Cristo e a
manifestare a loro i segni dell’amore misericordioso del Signore.
Nella Lettera agli Ebrei, il Signore ci
insegna che i Suoi fedeli amici, come i grandi profeti dell’Antico
Testamento, per la loro fede “Conquistarono regni, esercitarono la
giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni,
spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada,
trassero forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra,
respinsero invasioni di stranieri” ( Eb. 11, 33-34). Il Signore ci
insegna che i Suoi amici rifiutarono una liberazione passeggera, offerta
a loro in questo mondo, “per ottenere una migliore risurrezione” nel
mondo che verrà ( Eb. 11, 35). Seguendo l’esempio dei grandi amici del
Signore, che hanno fedelmente ed eroicamente aspettato l’adempimento
delle Sue promesse, San Sebastiano erede della salvezza promessa per i
profeti, ha rifiutato una liberazione materiale per conservare la sua
libertà di coscienza e conseguire la liberazione perfetta ed eterna nel
Regno dei Cieli. Nella vita di San Sebastiano vediamo la verità
dell’insegnamento del Signore: Beati
voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato a causa
del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché,
ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti
facevano i loro padri con i profeti (Lc. 6, 22-23).
San Sebastiano ha sofferto la passione e
morte di martire per il suo fedele amore del Signore. I nemici del
Signore hanno pensato di distruggere San Sebastiano e la Chiesa, Corpo
Mistico di Cristo. Invece, il Signore ha dato a lui la grazia della vita
eterna, la grazia di partecipare nella risurrezione alla vita nella
Comunione dei Santi nei cieli. Così, San Sebastiano rimane vivo nella
Chiesa, continuando ad attrarci a Cristo e ad intercedere
incessantemente per le nostre intenzioni.
Noi oggi ci troviamo in una situazione
molto simile a quella di San Sebastiano. Non è che noi ci confrontiamo
con una persecuzione sanguinosa della Chiesa di Cristo, ma certamente
affrontiamo una forza terribile di secolarizzazione che ci indurrebbe a
tradire Cristo e il nostro amore verso di Lui. Ogni giorno nei vari
settori della nostra vita e specialmente con i mezzi della
comunicazione, il mondo ci offre una falsa liberazione passeggera, che
in verità è una schiavitù, in cambio della vera libertà che conseguiamo
per l’obbedienza alla volontà di Dio, ai Suoi comandamenti, cioè per la
sequela fedele e generosa di Cristo. La persecuzione della Chiesa oggi,
se non è sanguinosa, non è meno pericolosa, perché trasforma la società
cristiana in un popolo alienato da Dio e dalle fonti della vita eterna,
specialmente la sana dottrina e i Sacramenti, che Dio ci offre
incessantemente e senza limiti nella Chiesa. Nella situazione della
secolarizzazione della società dobbiamo pregare per intercessione di San
Sebastiano per la grazia che sia dato incoraggiamento e sostegno ai
nostri fratelli nella Chiesa, perché rimangano fedeli nell’amore di
Cristo e così adempiano la nuova evangelizzazione del nostro mondo. Il
santo patrono ci da un esempio da seguire, essendo coraggiosi noi stessi
ed aiutando i fratelli ad essere coraggiosi.
In modo speciale preghiamo oggi per la
vostra Parrocchia di San Sebastiano come una grande famiglia di famiglie
cristiane, perché tutte le case trovino l’aiuto in parrocchia per
essere veri santuari di Dio, case nelle quali l’amore di Cristo anima
tutti e si estende ai vicini e a tutti i fratelli della comunità più
estesa. Nel mondo di oggi c’è una grande sete di Cristo e della libertà
che Egli solo ci offre. Nelle case cristiane e nella parrocchia i nostri
fratelli devono trovare le fonti di acqua viva, le fonti di grazia
divina, le fonti del Magistero della Chiesa e dei Sacramenti,
specialmente, la Penitenza e la Santa Eucaristia, che osso estinguere la
sete spirituale di un mondo secolarizzato. Preghiamo perché voi
parrocchiani cresciate nell’amore di Cristo e portiate questo amore in
ogni settore della vostra attività quotidiana. Che San Sebastiano
interceda per voi perché seguiate il suo esempio nel difendere e
sostenere la vita della Chiesa contro tutto quanto può farla venir
meno.
Adesso eleviamo i nostri cuori, per il
Sacrificio Eucaristico, al glorioso Cuore trafitto di Gesù, aperto dalla
lancia del centurione, e sempre pronto ad accoglierci affinché,
nell’incontro col Signore Eucaristico, possiamo essere fortificati per
divenire, con San Sebastiano, una fonte viva di incoraggiamento e
sostegno nella sequela di Cristo per i nostri fratelli. Uniti
interiormente al Cuore Eucaristico di Cristo, diventiamo con Cristo,
come San Sebastiano, un’oblazione di puro e gratuito amore per i nostri
fratelli. E’ nel Cuore Eucaristico di Cristo che troviamo l’ispirazione e
la forza per essere, con San Sebastiano, forti e affidabili testimoni
di Cristo e della Sua Chiesa, e così le vostre case e la vostra
parrocchia diventeranno centri della nuova evangelizzazione, della
trasformazione della nostra società secondi il Cuore di Cristo.
Cuore di Gesù, fonte di vita e di santità,
abbi pietà di noi; Cuore Immacolato di Maria, prega per noi;
San Giuseppe, prega per noi;
San Sebastiano, martire, prega per noi.
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