Piano Kalergi: invadere l’Europa con milioni d’immigrati!
L’invasione di immigrati è un progetto ben definito che risale a circa 100 anni fa. Chiamasi Piano Kalergi!
Soprattutto in questo momento di estrema crisi,
appesantire la situazione con la disperazione di immigrati può solo che
essere voluta!
Chi permette questa invasione, che non farà altro
che destabilizzare la nostra società, come prevede il priano Kalergi
stesso, può essere solo un criminale. Non è razzismo, ma buon senso. Se
uno Stato non riesce manco a garantire una vita dignitosa ai propri
cittadini, figuriamoci se può essere in grado di accogliere questi
disperati. Guarda caso l’ONU stesso chiede che l’Europa accolga entro il
2025 160 milioni di immigrati. Ci rendiamo conto di quanti sono
centosessanta milioni di persone? Questa è l’ennesima conferma che
dietro c’è un progetto criminale che solo dei disturbati mentali hanno
escogitato e messo in pratica. Cosa che fa riflettere è che quasi
all’unanimità, di chi ci governa, chiede di accogliere questa gente. Ma
dove li accogliamo? E’ evidente che la situazione con il passare degli
anni è peggiorata e continuando così peggiorerà sempre più. Addirittura
dicono che gli immigrati sono una risorsa. Ma se non abbiamo lavoro
manco per noi! Ricordo che la disoccupazione giovanile si aggira sul
40/50%, e quella generale è oltre il 15%. Solo degli assassini possono
fare queste dichiarazioni. Per non parlare del giro di affari che questi
immigrati portano agli amici dei politici, come venuto fuori dallo
scandolo di “Mafia Capitale”, che non si fanno alcuno scrupolo sullo
speculare sulla disperazione e sulla vita degli indigenti. Vi siete mai
chieste dove prendono 1.000/2.000/3.000 dollari/euro per il viaggio?
L’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause
sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda
multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile. Con
questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si
tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come
un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a
tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto
del Vecchio continente.
LA PANEUROPA
Pochi sanno che uno dei principali ideatori del
processo d’integrazione europea fu anche colui che pianificò il
genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro
personaggio di cui la massa ignora l’esistenza, ma che i potenti
considerano come il padre fondatore dell’Unione Europea. Il suo nome è
Richard Coudenhove Kalergi. Egli muovendosi dietro le quinte, lontano
dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi
di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di
unificazione europea.[1]
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
L’ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi
dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i
popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità
resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi
termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze
asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e
facilmente dominabile dall’elite al potere.
«L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità. [2]
Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi
Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite.
Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa.
I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo.
La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella “razza nobile”. [3]
DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le
sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea.
La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri
e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza
meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte
all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di
principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione
per realizzare il più grande genocidio della storia.
In suo onore è stato istituito il premio europeo
Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono
maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro
troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.
L’incitamento al genocidio è anche alla base dei
costanti inviti dell’ONU ad accogliere milioni di immigrati per
compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso
all’inizio del nuovo millennio, gennaio 2000, nel rapporto della
“Population division” (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite
a New York, intitolato: “Migrazioni di ricambio: una soluzione per le
popolazioni in declino e invecchiamento, l’Europa avrebbe bisogno entro
il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile
fare stime così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a
tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe
essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle
famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un
patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico
europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. L’unico scopo
di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo,
trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione
etnica, storica e culturale. In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno
costituito e costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche
ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso
l‘immigrazione di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimosta di avere
imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:
«Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» [4]
CONCLUSIONE
Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra
essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera
terzomondializzazione dell’Europa. L’assioma portante della “Nuova
civiltà” sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è
l’adesione all’incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel
meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei
matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza
mista: i “figli di Kalergi”. Sotto la duplice spinta della
disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di
comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le
proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
NOTE:
[1] Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i
politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che
ha messo a sua disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere
austriaco Monsignor Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco
Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento
Paneuropa. Kalergi stesso indicava che alti politici francesi
approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania.
Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i
leaders britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il
redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di
questo cospiratore. Infine riuscì ad attrarre Winston Churchill. Nello
stesso anno, quello che più tardi si trasformerà nel genocida ceco di
300.000 tedeschi dei Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente
onorario. Egli ha finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche
con Mussolini per restringere il diritto di autodeterminazione degli
austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì.
Nell’interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c’è da
menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l’ex ministro della
giustizia spagnolo, Rios, e John Foster Dulles (EEUU). Senza rispettare i
fondamenti della democrazia e con l’aiuto del New York Times e del New
York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo
piano. Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una
frase del 1966, nella quale ricorda la sua attività del dopoguerra:
<< I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono
dedicati principalmente a questa meta: con la mobilitazione dei
parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa
>>. Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese,
Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua
produzione dell’acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a sovranità
sovranazionale, ossia antidemocratica. Appaiono altri nomi: De Gasperi,
il traditore dell’autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il
leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il popolo
tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli
che idearono il piano genocida di Versailles. E negli anni venti sceglie
il colore azzurro per la bandiera dell’Unione Europea. Il ruolo guida
di Kalergi nella creazione dell’Europa multiculturale e nella
restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è
evidente ai giorni nostri, e si palesa col conferimento del premio
“Coudenhove Kalergi” dal cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per
seguire questo piano, così come l’elogio e l’adulazione del potente
personaggio da parte del massone e polito europeo il primo ministro del
Lussemburgo, Junker. Nel 1928 si aggiunsero celebri politici e massoni
francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M.
Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto
diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto
d’Asburgo. Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes,
Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la
CIA, la loggia massonica B’nai B’rith, il “New York Times” e tutta la
stampa americana. Kalergi fu il primo a cui fu assegnato il premio
Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette Adenauer,
Kalergi era presente. Nel 1966 mantiene i contatti con i suoi
collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti di
questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della massoneria, o
si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA in Germania.
Nell’anno 1948 Kalergi riesce a convertire il “Congresso degli
europarlamentari” di Interlaken in uno strumento per obbligare i governi
a tornare a occuparsi della “questione europea”, vale a dire, a
realizzare il suo piano. Proprio allora si fonda il Consiglio europeo e
in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato
dalla CIA.
(Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”)
[2] Kalergi, Praktischer Idealismus(Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”)
[3] Honsik, op.cit.
[4] «USA Magazine», 12/08/1955
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