21° Convegno di Studi Cattolici a Rimini
"Stiamo sperimentando, in questi giorni, la ferocia della Chiesa della Misericordia...".
Con queste significative parole Alessandro Gnocchi ha iniziato il suo breve e commovente intervento al XXI Convegno di Studi Cattolici che la FSSPX ha organizzato, anche quest'anno, nella città romagnola di Rimini.
Con queste significative parole Alessandro Gnocchi ha iniziato il suo breve e commovente intervento al XXI Convegno di Studi Cattolici che la FSSPX ha organizzato, anche quest'anno, nella città romagnola di Rimini.
E così ha quindi proseguito, dopo il
lunghissimo applauso del folto pubblico: "Se il nostro garbato articolo,
pubblicato sul quotidiano 'Il Foglio' del 9 ottobre ha provocato così
tante reazioni, significa certamente che abbiamo toccato un aspetto
molto importante della situazione ecclesiastica attuale e che tale
situazione è molto grave".
Ma, a parte la toccante testimonianza di
Alessandro Gnocchi, il simposio riminese, dedicato principalmente allo
studio della gnosi e della massoneria, ha ospitato numerosi interventi
di grande spessore culturale. Proveremo a passarli brevemente in
rassegna, pur nella consapevolezza che è assai difficile sintetizzare,
in poco spazio, contenuti così profondi e complessi.
Si
è iniziato venerdì sera con l'intervento di Stefano Colombo che ha
presentato un profilo storico della massoneria moderna: dai Rosacroce
alle varie obbedienze inglesi e francesi.
Secondo il suo pensiero la genesi di
questa società segreta va ricercata essenzialmente in ambito protestante
e potrebbe essere scaturita dal tentativo maldestro di ricomporre la
perduta unità religiosa dell'Europa teorizzando una nuova dottrina che
si ponesse al di sopra di Cattolicesimo e Riforma.
Sabato mattina è quindi stata la volta
del prof. Giovanni Turco. Egli ha analizzato, con grande profondità di
argomentazioni, la storia e l'evoluzione del naturalismo liberale. Il
suo intervento si è sviluppato partendo dagli studi di p. Matteo
Liberatore, un colto gesuita vissuto nella seconda metà del XIX secolo.
Attraverso ampie citazioni di questo autore il prof. Turco ha dimostrato
come il liberalismo tende sempre a separare la natura dalla Grazia, e,
in ambito più filosofico, la ragione dalla Fede. Don Mauro Tranquillo ha
quindi proseguito il filo di questo ragionamento esponendogli effetti
del liberalismo e del modernismo all'interno della Chiesa con
particolare riferimento alla sistematica distruzione del concetto di
Papato.
La
relazione successiva, affidata invece ad Andrea Giacobazzi, ci ha
riportato a temi di attualità geopolitica: la complessa situazione del
Medio Oriente e, soprattutto, la drammatica condizione dei cristiani
perseguitati sia dagli islamici che da Israele.
Nel pomeriggio è intervenuto il dott.
Domenico Savino il quale, partendo dalla gnosi antica, ha evidenziato le
numerose assonanze, collegate a tale pensiero filosofico, nella cultura
contemporanea. Prima fra tutte l'ideologia del gender che nasce
inequivocabilmente da un rifiuto della realtà naturale, della creazione
e, in ultima analisi, di Dio stesso.
Infine,
abbiamo potuto ascoltare, come è ormai tradizione del convegno
riminese, l'appassionata relazione del prof. Matteo d'Amico. Egli ha
sapientemente ricostruito la storia della gnosi evidenziandone come, pur
essendo nata come eresia cristiana, essa abbia poi finito per
configurarsi come un anti-Cristianesimo esoterico ed, in fin dei conti,
satanico. In definitiva, sempre secondo il prof. D'amico, anche molte
espressioni teologiche del modernismo, non fanno altro che incarnare,
adeguandole ai tempi, posizioni nate all'interno della galassia
gnostica: il desiderio utopistico di un mondo nuovo e perfetto su questa
terra, la rimozione del peccato originale, l'atteggiamento benevolo nei
confronti della sessualità contro natura.
Nella sua conclusione il superiore di
distretto don Pierpaolo Petrucci, pur costatando la gravità della crisi
nella società e nella Chiesa messa in evidenza dai relatori, conclude
con una nota di speranza. Dio permette il male sempre per un bene più
grande. Quello che Egli ci chiede oggi è conservare la fede,
smascherando l’opera delle sette che militano contro la Chiesa e
adoperandoci allo stesso tempo alla ricostruzione dell’ordine cristiano
nella nostra anima e nella società introno ai sacerdoti rimasti fedeli.
Ma la vera conclusione del convegno
avverrà come ogni anno con la messa solenne di Cristo Re, stupendamente
cantata dalla corale del Priorato di Rimini, che ci ha dato un piccolo
anticipo di Paradiso.
Marco BONGI
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