CCCXXI (321) 7 settembre 2013
Organizzare la Resistenza ?
Continua il dibattito su se e come la “Resistenza” odierna dovrebbe essere organizzata (intendendo con “Resistenza” quella dei già membri o seguaci della Fraternità San Pio X che, sconvolti dal recente manifesto cambiamento di direzione di quest’ultima, intraprendono un qualche tipo di azione per resistere a tale cambiamento). In linea di massima, i giovani (relativi) vogliono un’organizzazione che coordini l’azione e la renda più efficace, mentre gli anziani tendono a pensare che, nelle attuali caotiche circostanze, non sia più possibile o perfino desiderabile una qualsiasi organizzazione strutturata.
Per cominciare, occorre valutare la portata del caos. Essenzialmente, esso deriva dal fatto che percosso il pastore, le pecore si disperdono (Zac. XIII, 7; Mt. XXVI, 31). Lo si creda o no, piaccia o no, per il mondo intero questo pastore è il Papa cattolico. Come si osserva oggi, se egli impazzisce, nessuno nell’intero vasto mondo può ripristinare l’ordine. E questo perché il Dio Incarnato ha fatto della Sua Chiesa il sale della terra e la luce del mondo (Mt. V, 13-14) ed ha costituito questa Chiesa come una monarchia, costituzione che nemmeno il Vaticano II poteva annullare. Pertanto, nessuno può prendere il posto del Papa, e se questi dice cose del tipo: “Chi sono io per condannare un omosessuale in cerca di Dio?”, come ha detto recentemente l’attuale occupante del Soglio di Pietro, “il caos è tornato” (Otello), e c’è poco da fare a riguardo, salvo pregare perché intervenga Iddio.
Ciò nonostante, Mons. Lefebvre fece tutto quello che poteva e con la misericordia di Dio creò un’isola di sanità mentale e di ordine: la FSSPX. Ma, naturalmente, sotto la pressione di un papa conciliare dopo l’altro, i suoi successori hanno preso le distanze. Essi si chiedono: “Come si può essere cattolici e disubbidire al Papa?” – confusione e caos. Tuttavia, Mons. Lefebvre ebbe un tale successo nell’organizzare la resistenza al Concilio, che un certo numero di quelli che capiscono quello che egli fece, desiderano organizzare la resistenza contro coloro che lo hanno tradito. Ma come può essere organizzata? È questa la domanda (Amleto).
Un saggio collega, vecchio abbastanza da aver lottato duramente ed effettivamente a fianco di Monsignore per l’espansione mondiale della FSSPX negli anni ’70 e ’80, ricorda che in quei primi tempi un certo numero di sacerdoti che nel mondo intero resistettero con successo al Concilio, lo fecero indipendentemente l’uno dall’altro e da Monsignore. Essi lo ascoltarono perché parlava col buon senso cattolico, e per questo molti di loro riconoscevano la sua autorità morale, ma nessuno di loro gli obbediva in senso stretto, così come lui non chiedeva ad essi tale obbedienza. Senza il Papa, l’obbedienza cattolica strutturata era e rimane impossibile. Il mio collega prosegue sottolineando che anche la Fraternità di Monsignore ha resistito alla Chiesa liberale e al mondo per soli 30, forse 40 anni, e adesso la situazione è abbastanza peggiore di quanto lo fosse ai suoi giorni. Quando la patria è occupata dall’esercito nemico, conclude il mio collega, è impossibile organizzare un esercito di difesa, tutto quello che resta è la guerriglia.
A mio parere, egli descrive accuratamente l’aumento del caos, quando scrive: “L’ora di Dio e del Cuore Immacolato di Maria, arriverà (come Lei ha detto) solo quando ogni cosa sembrerà perduta, il che deve includere la piccola FSSPX. L’illusione principale di Mons. Fellay è di aver pensato che la grande FSSPX avrebbe salvato la Chiesa, a cui il Diavolo ha aggiunto: “dal di dentro, come un cavallo di Troia”. Tutto quello che in effetti dovevamo fare era costruire l’Arca di Noè per i restanti fedeli, in coerenza con i piani del Fondatore, e proseguire in questa costruzione fino al Diluvio. Un illuminato ha aperto la porta dell’Arca prima del tempo e l’Arca si è allagata. Dio abbia pietà di noi tutti. Questo capo non era Noè, ma il capitano del Titanic.”
Kyrie eleison.
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