...."L’Islam accetta Gesù come profeta e ha un grande rispetto per Maria, e questo pone certamente l’Islam più vicino alla nostra religione rispetto, per esempio, al Giudaismo, che è molto più lontano da noi. L’Islam è nato nel VII secolo e ha tratto vantaggio, fino a un certo punto, degli insegnamenti cristiani di quel tempo. Il Giudaismo, al contrario, è l'erede dell’apparato* che ha crocifisso il nostro Dio, ed i membri di questa religione, che non si sono convertiti a Cristo, sono quelli che si sono opposti radicalmente al nostro Dio Gesù Cristo. Per loro non è una questione qualunque riconoscere Nostro Signore. Su questo punto loro sono in contrapposizione alla fondazione ed esistenza della vera Fede cattolica. Comunque, non possiamo essere entrambi nel giusto. O Gesù Cristo è il Figlio di Dio e il Signore e Salvatore o non lo è. Si tratta di un caso dove non ci può essere il minimo compromesso senza distruggere il fondamento stesso della Fede cattolica. Questo non vale solo per le religioni che sono direttamente contrarie alla divinità di Gesù Cristo come Figlio di Dio, ma anche per le religioni che, senza opporsi a Lui, non Lo riconoscono come tale."
Intervista proibita a Mons. Lefebvre
Introduzione: La seguente intervista con l'Arcivescovo sarebbe stata pubblicata nel 1978 dalla Catholic Press se la Conferenza Americana dei Vescovi cattolici non avesse minacciato l'editore della pubblicazione con scomunica e l'estinzione virtuale della pubblicazione stessa se l'intervista fosse stata pubblicata... Di fatto, i vescovi ordinarono che nessuna testata cattolica pubblicasse questa intervista con l’Arcivescovo Lefebvre. (Un sentito ringraziamento a “SPL”, 300 Independence Ave., S.E., Washington, D.C. 20003) - Intervista: Lei ha dibattuto e preso parte alle deliberazioni del Concilio Vaticano II, vero? Sì. Non firmò e non accettò le decisioni di questo Concilio? No. Innanzitutto io non ho firmato tutti i documenti del Vaticano II a causa degli ultimi due atti. Il primo, riguardo la “Religione e Libertà” [“La libertà religiosa” (Dich. Conc. «Dignitatis Humanae») – n.d.t. ] non l’ho firmato. neppure l'altro, quello de “La Chiesa nel ...
... mondo contemporaneo”, ho firmato.
Questo secondo documento è, secondo la mia opinione, il più ispirato da
modernismo e liberalismo.
Lei è noto non solo per non firmare i documenti, ma anche per opporvisi pubblicamente?
Sì. In un libro che ho pubblicato in
Francia accuso il Concilio di errore su queste risoluzioni, e ho fornito
tutti i documenti con i quali attacco la posizione del Concilio,
principalmente le due risoluzioni sulle questioni della libertà
religiosa e de “La Chiesa nel mondo contemporaneo” [Costituz. Conc.
«Gaudium et Spes» - n.d.t. ]
Perché lei è contro queste deliberazioni?
Perché queste due decisioni sono
ispirate da una ideologia liberale tale e quale ce la descrissero i papi
di sempre, sarebbe a dire, una libertà religiosa così come intesa e
promossa dai Massoni, gli umanisti, i modernisti e i liberali.
Cosa obietta loro?
Questa ideologia dice che tutte le
culture sono uguali, tutte le religioni sono uguali, che non c’è una
sola vera fede. Tutto ciò conduce quell’abuso ed errore che è la libertà
di pensiero. Tutti questi errori sulla libertà, che sono stati
condannati in tutti i secoli da tutti i papi, ora sono stati accettati
dal Concilio Vaticano II.
Chi pose queste particolari decisioni all’ordine del giorno?
Credo ci fossero dei cardinali, assistiti da esperti teologici, che aderivano alle idee liberali.
Chi, per esempio?
Il Cardinale [Giuseppe] Frings dalla
Germania, il Cardinale [Franz] Koenig [dall'Austria]. Questi personaggi
si erano già riuniti e avevano già discusso queste risoluzioni prima del
Concilio, e il loro preciso scopo era quello di fare un compromesso col
mondo secolare, di introdurre le idee illuministe e moderniste nella
dottrina della Chiesa.
C’erano dei Cardinali americani che sostenevano queste idee e risoluzioni?
Non ricordo ora i loro nomi, ma ce
n’erano alcuni. Comunque, una forza trainante a favore di queste
risoluzioni fu Padre John Courtney Murray.
Che ruolo ha avuto?
Ha svolto un ruolo molto attivo nel corso di tutte le deliberazioni e la redazione di questi documenti.
Lei fece presente al Papa [Paolo VI] la Sua preoccupazione ed inquietudine riguardo tali risoluzioni?
Io ho parlato al Papa. Ho parlato al
Concilio. Ho fatto tre interventi pubblici, due dei quali depositati
presso la segreteria. C’erano perciò cinque interventi contro queste
decisioni del Vaticano II. Infatti, l'opposizione condotta contro queste
decisioni fu tale che il Papa tentò di istituire una commissione allo
scopo di conciliare le parti opposte all'interno del Concilio. Ne
dovevano far parte tre membri, uno dei quali ero io. Quando i cardinali
liberali videro che il mio nome era in questa commissione, andarono a
trovare il Santo Padre e gli dissero senza mezzi termini che non
avrebbero accettato questa commissione e che non avrebbero accettato la
mia presenza in questa commissione. La pressione sul Papa fu tale che
egli rinunciò all'idea. Io ho fatto tutto ciò che potevo per fermare
queste decisioni, che giudico contrarie e distruttive della Fede
cattolica. Il Concilio fu convocato legittimamente, ma allo scopo di
diffondere tutte queste idee.
Ci furono altri Cardinali che La sostennero?
Sì. C’era Cardinale [Ernesto] Ruffini
[di Palermo], il Cardinale [Giuseppe] Siri [di Genova] e il Cardinale
[Antonio] Caggiano [di Buenos Aires].
Ci furono dei vescovi che La sostennero?
Sì. Molti vescovi sostennero la mia posizione.
Quanti vescovi?
Ci furono più di 250 vescovi. Costoro si erano anche costituiti in un gruppo allo scopo di difendere la vera Fede cattolica.
Cosa ne è stato di tutti questi sostenitori?
Alcuni sono morti; altri sono sparsi per
il mondo; molti ancora mi sostengono nei loro cuori, ma hanno paura di
perdere una posizione che pensano possa essere utile in un secondo
momento.
Qualcuno La sta sostenendo oggi [1978]?
Sì. Per esempio, il Vescovo Pintonello
dall'Italia, il Vescovo De Castro Mayer dal Brasile. Molti altri vescovi
e cardinali spesso mi contattano per esprimermi il loro appoggio, ma al
momento desiderano rimanere anonimi.
Per quanto riguarda quei vescovi che non sono liberali, ma Le si oppongono e La criticano?
La loro opposizione è basata su un’idea
imprecisa sull’obbedienza al papa. È, forse, un'obbedienza in buona
fede, che potrebbe essere riconducibile all'obbedienza degli
ultramontani del secolo scorso, obbedienza che allora era buona perché i
papi erano buoni. Tuttavia oggi è un’obbedienza cieca che ha poco a che
fare con la pratica e l'adesione alla vera Fede cattolica. In questo
momento è importante ricordare ai cattolici di tutto il mondo che
l'obbedienza al papa non è una virtù primaria. La gerarchia delle virtù
parte dalle tre virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, seguite
dalle quattro virtù cardinali di Giustizia, Temperanza, Prudenza e
Fortezza. L'obbedienza è un derivato della virtù cardinale della
Giustizia. Perciò è ben lungi dall’essere classificata prima nella
gerarchia delle virtù. Alcuni vescovi non vogliono dare la minima
impressione di disobbedire al Santo Padre. Io capisco come si sentono.
E’ chiaro che sia molto spiacevole, se non molto doloroso.
Suppone che il Santo Padre accetti queste particolari idee?
Sì. Le accetta. Ma non è solo il Santo
Padre. È una tendenza generale. Le ho menzionato alcuni cardinali
coinvolti in queste idee. Più di un secolo fa, società segrete,
Illuminati, umanisti, modernisti e altri, di cui noi ora abbiamo tutti i
testi e le prove, si stavano preparando per un Concilio Vaticano in cui
avrebbero infiltrato le loro proprie idee per una chiesa umanista.
Crede che alcuni cardinali potrebbero essere stati membri di tali società segrete?
Non è una questione molto importante, in
questo momento, se lo sono stati o no. Quello che è importante e grave è
che, a tutti gli effetti, essi agiscono come se fossero emissari o
servitori di società umaniste segrete.
Secondo lei questi cardinali hanno
aderito deliberatamente a tali idee o vi erano inclinati da informazioni
sbagliate o furono imbrogliati o un insieme di tutto ciò?
Io penso che le idee umaniste e liberali
si diffusero in tutto il XIX e XX secolo. Queste idee secolari furono
propagate dappertutto, nei governi come nella chiese. Queste idee sono
penetrate nei seminari e in tutta la Chiesa, e oggi la Chiesa si sveglia
trovandosi in una camicia di forza liberale. Questo è il motivo per cui
s’incontra l’influenza liberale, che è penetrata in tutti gli strati
della vita secolare nel corso degli ultimi due secoli, fin dentro la
Chiesa. Il Concilio Vaticano II fu pianificato dai liberali; era un
concilio liberale; il Papa è un liberale e quelli che lo circondano sono
liberali.
Sta dicendo che il Papa è un liberale?
Il Papa non ha mai negato di essere un liberale.
Quando il Papa ha detto di essere un liberale?
Il Papa ha affermato in molte occasioni
di essere favorevole alle idee moderniste, favorevole a un compromesso
con il mondo. Secondo le sue stesse parole, è stato necessario “gettare
un ponte tra la Chiesa e il mondo secolare”. Il Papa ha detto che era
necessario accettare le idee umaniste, che era necessario discutere tali
idee; che era necessario dialogare. In questo momento è importante
ricordare che il dialogo è contrario alla dottrina della Fede cattolica.
Il dialogo presuppone l‘incontro di due parti uguali e opposte; perciò,
in nessun modo [il dialogo] potrebbe avere qualcosa a che fare con la
Fede cattolica. Noi crediamo ed accettiamo la nostra fede come l'unica
vera Fede nel mondo. Tutta questa confusione porta a compromessi che
distruggono la dottrina della Chiesa, per la disgrazia dell’umanità e
della Chiesa stessa.
Lei ha affermato di conoscere la ragione
odierna del calo di frequentazione della chiesa e della mancanza di
interesse verso la Chiesa, che, in base a quanto riferito, Lei
attribuisce alle decisioni del Vaticano II. Giusto?
Non direi che il Vaticano II avrebbe
prevenuto quello che sta accadendo nella Chiesa oggi. Le idee moderniste
sono penetrate dappertutto per molto tempo e ciò non è stato un bene
per la Chiesa. Ma il fatto è che alcuni membri del clero hanno
professato tali idee, vale a dire idee di libertà adulterata, in questo
caso, permissivismo. L'idea che tutte le verità sono uguali, tutte le
religioni sono uguali, di conseguenza tutte le morali hanno pari
dignità, che ogni coscienza è a modo suo valida, che ognuno può
giudicare teologicamente quello che può fare, tutte queste sono idee
umaniste di lassismo totale senza alcuna disciplina di pensiero, che
conducono alla posizione che ognuno può fare come vuole. Tutto ciò è
assolutamente contrario alla nostra Fede cattolica.
Lei ha detto che la maggior parte di
questi consiglieri teologici ed esperti fingono soltanto di
rappresentare la maggioranza del popolo, che in realtà il popolo non è
realmente rappresentato da questi teologi liberali. Potrebbe spiegare?
Con “maggioranza del popolo” intendo
tutte le persone che lavorano onestamente per vivere. Voglio dire le
persone coi piedi per terra, le persone di buon senso a contatto col
mondo reale, il mondo durevole. Costoro sono la maggioranza delle
persone, che preferiscono le tradizioni e l’ordine al caos. C’è un
movimento di tutte queste persone in tutto il mondo, che sta lentamente
coagulandosi in opposizione totale a tutti i cambiamenti che sono stati
fatti in nome loro, alla loro religione. Queste persone di buona volontà
sono state così traumatizzate da questi cambiamenti drammatici che ora
sono riluttanti a frequentare la chiesa. Quando vanno in una chiesa
modernista, essi non trovano il sacro, il carattere mistico della
Chiesa, tutto ciò che è veramente divino. Ciò che conduce a Dio è divino
e loro non incontrano più Dio in queste chiese.
Perché dovrebbero recarsi in un luogo dove Dio è assente?
I fedeli percepiscono ciò molto bene e i
cardinali liberali e i loro consulenti hanno seriamente sottovalutato
la lealtà della maggioranza dei fedeli alla loro vera Fede. Come [altro]
si può spiegare che, non appena apriamo una cappella o una chiesa
tradizionale, la gente accorre da ogni dove? Abbiamo solo posti in
piedi. Le Messe si succedono tutto il giorno per far partecipare tutti i
fedeli. Perché? Perché essi ritrovano ciò di cui hanno bisogno: il
sacro, il mistico, il rispetto per il sacro. Per esempio, ho assistito
in aeroporto a questa scena: diverse persone che non erano lì per
incontrare me, accostarsi ai sacerdoti che erano lì per me, stringer
loro la mano, ed erano estranei totali! Perché? Perché quando le persone
trovano un prete, un vero prete, un prete che si comporta come prete,
che veste come un prete, immediatamente sono attirate da lui e lo
seguono. Questo accade qui negli Stati Uniti, accade in Europa e
dappertutto nel mondo. Gente in strada che va a salutare un sacerdote;
vengono dal nulla solo per congratularsi con lui e dirgli come sono
contenti di vedere un vero e proprio sacerdote, come sono contenti che
ci siano ancora dei preti.
Sta dicendo che l’abito e la tonaca fanno la differenza nella qualità del prete?
Tonache e abbigliamento sono,
ovviamente, solo un simbolo, ma è da ciò che questo simbolo rappresenta
che le persone sono attirate, non, ovviamente, il simbolo stesso.
Perché voi date tanta importanza ai rituali della Messa Tridentina?
Noi certamente non insistiamo sui
rituali solo per motivi di rituale, ma soltanto come simbolo della
nostra fede. In tale contesto siamo convinti che sono importanti.
Comunque è la sostanza e non i riti della Messa Tridentina che sono
stati rimossi (n.d.r.: il Papa Paolo VI, non appena promulgò la nuova
Messa, ammise che la Messa tridentina risale al quinto secolo ed oltre, e
ha nutrito la fede di innumerevoli santi).
Potrebbe essere più specifico?
Le nuove preghiere dell’Offertorio non
esprimono la nozione cattolica del sacrificio. Esse esprimono
semplicemente il concetto di una mera condivisione del pane e del vino.
Per esempio, la Messa tridentina indirizza a Dio la preghiera: “Accetta,
o Padre santo, onnipotente ed eterno Dio, questa Vittima Immacolata che
il tuo indegno servitore offre a Te, Dio mio vivo e vero, per fare
ammenda dei miei innumerevoli peccati, offese e negligenze”. Dice la
nuova Messa: “Noi offriamo questo pane come il pane della vita”. Non c'è
nessuna menzione del sacrificio o della vittima. Questo testo è vago e
impreciso, si presta all'ambiguità ed è stato pensato perché fosse
accettabile per i protestanti. E’, tuttavia, inaccettabile per la vera
Fede e la dottrina cattolica. La sostanza è stata cambiata in favore
dell’accomodazione e del compromesso.
Perché dà tanta importanza alla Messa latina piuttosto che alla Massa in vernacolo approvata dal Concilio Vaticano II?
Da un lato, questa domanda sul latino
nella Messa è una questione secondaria, sotto alcuni punti di vista. Ma
da un altro aspetto è una domanda molto importante. È importante perché è
un modo per fissare il linguaggio della nostra Fede, il dogma cattolico
e la dottrina. È un modo per non cambiare la nostra Fede, perché nelle
traduzioni che toccano le parole latine, non si rendono esattamente le
verità della nostra Fede, così come espressa ed incarnata nel latino. È
davvero molto pericoloso, perché poco a poco si può perdere la Fede
stessa. Queste traduzioni non riflettono le parole esatte della
Consacrazione. Queste parole risultano cambiate in lingua volgare.
Potrebbe farmi un esempio?
Sì. Per esempio, in lingua volgare si
dice che il Preziosissimo Sangue è stato versato “per tutti”, quando nel
testo latino (anche l'ultimo testo latino riveduto) si dice che il
Preziosissimo Sangue è “per molti” e non “per tutti”. Tutti è certamente
diverso da molti. Questo è solo un piccolo esempio che dimostra le
imprecisioni delle traduzioni attuali (n.d.r.: molti papi hanno spiegato
la differenza di dottrina: “per tutti” significa la sufficienza del
Sangue di Cristo per salvare tutti, ma nell'Ultima Cena Egli scelse a
buon ragione di dire “per molti”, riferendosi all'efficienza del Suo
Sangue Prezioso che, attraverso la Messa, davvero salverà molti, non
tutti. Cfr. Catechismo del Concilio di Trento).
Potrebbe citare una traduzione che contraddica effettivamente il dogma cattolico?
Sì. Per esempio, nel testo latino la
Vergine Maria è chiamata “Semper Virgo”, “Sempre Vergine”. In tutte le
traduzioni moderne la parola “sempre” è stata eliminata. Questo è molto
grave, perché c'è una grande differenza tra “Vergine” e “Sempre
Vergine”. È molto pericoloso manomettere traduzioni di questo tipo. Il
latino è anche importante per mantenere l'unità della Chiesa, perché
quando si viaggia, e le persone viaggiano sempre più all’estero
oggigiorno, è importante per loro trovare la stessa eco che essi hanno
sentito da un sacerdote a casa, sia negli Stati Uniti, Sud America,
Europa, o qualsiasi altra parte del mondo. Essi sono a casa in qualsiasi
chiesa (cattolica). È la loro Massa cattolica che si sta celebrando.
Essi hanno sempre sentito le parole latine sin dall'infanzia, i loro
genitori prima di loro sempre e i loro nonni prima di loro. Si tratta di
un marchio che identifica la loro Fede. Ora, quando vanno in una chiesa
straniera, essi non capiscono una parola. Gli stranieri che vengono qui
non capiscono una parola. Qual è il vantaggio di andare ad una Messa in
inglese, italiano o spagnolo se nessuno può capire una parola?
Ma la maggior parte di queste persone non capirebbero ancor meno il latino? Qual è la differenza?
La differenza è che il latino della
Messa cattolica è sempre stato insegnato tramite l’istruzione religiosa
sin dall'infanzia. Sono usciti vari libri sull’argomento. È stato
insegnato nel corso dei secoli; non è difficile da ricordare. Il latino è
un'espressione esatta che è stata familiare a generazioni di cattolici.
Ogni qualvolta si ritrova il latino in una chiesa, immediatamente si
crea l'atmosfera corretta per l'adorazione di Dio. Esso è la lingua
distintiva della fede cattolica, che unisce tutti i cattolici del mondo,
al di là della loro lingua nazionale. Essi non sono disorientati o
confusi. Dicono: “Questa è la mia Messa, è la Messa dei miei genitori, è
la Messa da seguire, è la Messa di Nostro Signore Gesù Cristo, è la
Messa eterna ed immutabile”. Perciò dal punto di vista dell’unità, è un
collegamento simbolico molto importante; è un segno d'identità per tutti
i cattolici. Ma si tratta di qualcosa di più profondo di un semplice
cambio di lingua. Nello spirito dell’ecumenismo, è un tentativo di
creare un riavvicinamento (n.d.r.: un'unione compromettente ed indegna)
con i protestanti.
Che prove ha di ciò?
È piuttosto evidente, perché c'erano
cinque protestanti (n.d.r.: effettivamente sei ministri) che
assistettero alla riforma della nostra Liturgia. L'Arcivescovo di
Cincinnati, che era presente durante questi lavori, ha detto che non
solo questi cinque protestanti erano presenti, ma anche che essi presero
una parte molto attiva nei dibattiti e parteciparono direttamente alla
riforma della nostra Liturgia.
Chi erano questi protestanti?
Erano ministri protestanti
rappresentanti di sette protestanti diverse, i quali furono chiamati da
Roma per partecipare alla riforma della nostra Liturgia, il che dimostra
chiaramente che vi è stata un’intenzione volontaria in tutto ciò. Essi
erano il Dott. George, Canon Jasper, il Dott. Sheperd, il Dott. Smith,
il Dott. Koneth e il Dott. Thurian. Mons. Bugnini (n.d.r.: il principale
autore della nuova Messa) non nascose questo intento. Egli lo esternò
molto chiaramente. Disse: “Noi faremo una Messa ecumenica, così come
abbiamo fatto una Bibbia Ecumenica”. Tutti ciò è molto pericoloso perché
è la nostra Fede che viene attaccata. Quando un protestante celebra la
stessa Messa come facciamo noi, lui interpreta il testo in un modo
diverso, perché la sua fede è diversa. Perciò, è una Messa ambigua. È
una Messa equivoca. Non è più una Messa cattolica.
A quale Bibbia ecumenica si sta riferendo?
C'è una Bibbia ecumenica fatta due o tre
anni fa che è stata riconosciuta da molti vescovi. Io non so se il
Vaticano l’abbia approvata pubblicamente, ma certamente non l’ ha
soppressa, perché si usa in molte diocesi. Per esempio, due settimane fa
il Vescovo di Friburgo, in Svizzera, ha avuto pastori protestanti che
hanno spiegato questa Bibbia ecumenica a tutti i bambini delle scuole
cattoliche. Queste lezioni erano le stesse per cattolici e protestanti.
Cosa ha a che fare questa Bibbia ecumenica con la Parola di Dio? Dal
momento che la Parola di Dio non può essere cambiata, tutto ciò conduce
sempre più a confusione. Quando penso che l'Arcivescovo di Houston,
Texas, non ammette i bambini cattolici alla cresima se non vanno con i
genitori a seguire un corso di istruzione di 15 giorni dal rabbino
locale e dal ministro protestante... Se i genitori si rifiutano di
mandare i loro bambini a tali istruzioni, loro [i bambini] non possono
essere cresimati. Essi debbono esibire un certificato firmato dal
rabbino e dal ministro protestante che entrambi i genitori e i bambini
hanno debitamente frequentato l'istruzione, e solo allora (i bambini)
possono essere cresimati dal vescovo. Queste sono le assurdità a cui si
arriva quando si segue la strada liberale. Non solo, ma ora si arriva
anche a buddisti e musulmani. Molti vescovi si sono imbarazzati quando
il messo papale è stato recentemente ricevuto in maniera vergognosa dai
musulmani.
Cos’è accaduto?
Non ricordo tutti i dettagli specifici,
ma questo incidente è avvenuto a Tripoli, in Libia, dove il
rappresentante del papa ha voluto pregare con i musulmani. I musulmani
hanno rifiutato e hanno tirato dritto pregando nella loro maniera,
lasciando il rappresentante spiazzato, non sapendo cosa fare. Questo
dimostra l'ingenuità di questi cattolici liberali che pensano che sia
sufficiente andare a parlare con questi musulmani per far immediatamente
accettare loro un compromesso della propria religione. Il solo fatto di
voler avere a tal fine uno stretto rapporto con i musulmani attira il
disprezzo degli stessi verso di noi. È assodato che i musulmani non
cambieranno nulla della loro religione; è assolutamente fuori
discussione. Se i cattolici vanno ad equiparare la nostra religione con
la loro, essi ottengono solo confusione e disprezzo da parte loro, che
interpretano ciò come un tentativo di screditare la loro religione e non
preoccuparsi della nostra religione. Essi sono di gran lunga più
rispettosi con coloro che dicono: “Io sono un cattolico; non posso
pregare con voi perché non abbiamo le stesse convinzioni”. Questa
persona è più rispettata dai musulmani in confronto a chi sostiene che
tutte le religioni sono uguali, che tutti crediamo le stesse cose, che
tutti abbiamo la stessa fede. Essi si sentono insultati da questi.
Ma il Corano non contiene versi commoventi di encomio verso Gesù e Maria?
L’Islam accetta Gesù come profeta e ha
un grande rispetto per Maria, e questo pone certamente l’Islam più
vicino alla nostra religione rispetto, per esempio, al Giudaismo, che è
molto più lontano da noi. L’Islam è nato nel VII secolo e ha tratto
vantaggio, fino a un certo punto, degli insegnamenti cristiani di quel
tempo. Il Giudaismo, al contrario, è l'erede dell’apparato* che ha
crocifisso il nostro Dio, ed i membri di questa religione, che non si
sono convertiti a Cristo, sono quelli che si sono opposti radicalmente
al nostro Dio Gesù Cristo. Per loro non è una questione qualunque
riconoscere Nostro Signore. Su questo punto loro sono in
contrapposizione alla fondazione ed esistenza della vera Fede cattolica.
Comunque, non possiamo essere entrambi nel giusto. O Gesù Cristo è il
Figlio di Dio e il Signore e Salvatore o non lo è. Si tratta di un caso
dove non ci può essere il minimo compromesso senza distruggere il
fondamento stesso della Fede cattolica. Questo non vale solo per le
religioni che sono direttamente contrarie alla divinità di Gesù Cristo
come Figlio di Dio, ma anche per le religioni che, senza opporsi a Lui,
non Lo riconoscono come tale.
Quindi Lei è molto sicuro e dogmatico su questo punto?
Completamente dogmatico. Ad esempio, i
musulmani hanno un modo molto diverso dal nostro di concepire Dio. La
loro concezione di Dio è molto materialistica. Non è possibile dire che
il loro Dio è come il nostro stesso Dio.
Ma Dio non è lo stesso Dio per tutte le persone del mondo?
Sì. Io credo che Dio è lo stesso Dio per
l'universo intero, secondo la Fede della Chiesa cattolica. Ma la
concezione di Dio differisce notevolmente da religione a religione. La
nostra Fede cattolica è la sola e unica vera Fede. Se non vi si aderisce
appieno, non ci si può professare cattolici. La nostra Fede non
possiamo comprometterla in alcun modo col mondo. Il Dio secondo i
musulmani dice: “Quando andrai in Paradiso, sarai cento volte più ricco
di come sei ora sulla terra. Questo vale anche per il numero delle mogli
che hai qui sulla terra”. Questa concezione di Dio è ben lungi quella
del nostro Dio e Salvatore.
Perché Lei dà più importanza al Papa San
Pio V che al Papa Paolo VI? Dopotutto sono entrambi papi. Non accetta
la dottrina dell'infallibilità papale? Pensa che questa dottrina valga
più per l’uno che per l’altro?
Constato che il Papa San Pio V ha voluto
impegnare la sua infallibilità, perché ha usato tutte le condizioni che
tutti i papi hanno usato tradizionalmente e generalmente quando hanno
voluto manifestare la loro infallibilità. D'altra parte Papa Paolo VI
disse, egli stesso, che non ha voluto usare la sua infallibilità.
Quando ha indicato ciò?
Lui ha indicato ciò non impegnando la
sua infallibilità su alcuna questione di fede, contrariamente a quanto
hanno fatto tutti gli altri papi in tutta storia. Nessuno dei decreti
del Concilio Vaticano II fu pubblicato con il peso dell'infallibilità.
Inoltre, egli non ha mai impegnato la sua infallibilità in merito alla
Messa. Quando egli [Paolo VI] decise di permettere a questa nuova Messa
di essere affibbiata al fedele, egli non ha mai impiegato termini che
sono stati utilizzati da Papa San Pio V. Io non posso comparare i due
atti di promulgazione perché sono completamente diversi.
Papa Paolo VI ha mai detto di non credere nell’infallibilità papale?
No. In verità non ha mai detto questo
categoricamente. Ma Papa Paolo VI è un liberale e non crede nella
fissità dei dogmi. Egli non crede che un dogma debba rimanere immutato
per sempre. Egli è per delle evoluzioni secondo i desideri degli uomini.
Egli è per i cambiamenti che hanno origine nelle fonti umaniste e
moderniste, ed è per questo che ha così tanta difficoltà nel fissare una
verità per sempre. Infatti è contrario ad agire così in prima persona
ed è [stato] molto a disagio ogni volta che questi casi si sono
presentati. Questo atteggiamento riflette lo spirito modernista. Il
Papa, fino ad oggi, non ha mai impiegato la sua infallibilità in materia
di Fede e di Morale (n.d.r.: ciò riguarda l’infallibilità solenne e
straordinaria).
Ha affermato il Papa stesso di essere un liberale o modernista?
Sì. Il Papa ha manifestato questo nella
stessa natura non dogmatica del Concilio. L’ ha anche affermato
chiaramente nella sua enciclica “Ecclesiam suam”. Egli ha dichiarato che
non voleva che le sue encicliche definissero le questioni, ma che
desiderava che fossero accettate come consiglio e potessero portare ad
un dialogo. Nel suo Credo, (n.d.r.: la celebre professione di Fede
conservatrice del “Credo nel popolo di Dio”, 1968) , disse che non
voleva impiegare la sua infallibilità, il che mostra chiaramente quali
sono i suoi orientamenti.
Lei pensa che questa evoluzione verso il dialogo le permetta di essere in disaccordo con il Papa?
Sì. Dal punto di vista liberale loro
dovrebbero, coerentemente, permettere questo dialogo. Quando il Papa non
usa la sua infallibilità in materia di Fede e di Morale, si è molto più
liberi di discutere le sue parole e i suoi atti. Dal mio punto di
vista, io sono obbligato ad oppormi a ciò che è successo, perché
sovverte gli insegnamenti infallibili dei papi più di 2.000 anni.
Comunque, io non sono favorevole a simili discussioni, perché non si può
seriamente discutere sulla verità della Fede cattolica. Quindi questo è
davvero un dialogo capovolto, a cui sono costretto.
Che cosa accadrebbe se il Papa improvvisamente utilizzasse la sua infallibilità per ordinarle di obbedirgli? Che cosa farebbe?
Nella misura in cui il Papa impiega la
sua infallibilità come successore di San Pietro, in modo solenne, allora
lo Spirito Santo non gli permetterebbe di cadere in errore.
Naturalmente seguirei il Papa.
Ma se il Papa invocasse la sua
infallibilità per confermare i cambiamenti cui lei ora si oppone, quale
sarà il suo atteggiamento allora?
La questione non si pone neppure,
perché, fortunatamente, lo Spirito Santo è sempre lì, e lo Spirito Santo
farebbe in modo che il Papa non usi della sua infallibilità per qualche
cosa che sarebbe contrario alla dottrina della Chiesa cattolica. È per
questa ragione che il Papa non impiega la sua infallibilità, perché lo
Spirito Santo non permetterebbe che tali cambiamenti avvengano sotto
l'imprimatur dell'infallibilità.
Che cosa succederebbe se ciò dovesse avvenire?
È inconcepibile, ma se accadesse, la
Chiesa cesserebbe di esistere. Il che significherebbe che non ci sarebbe
Dio, perché Dio sarebbe in contraddizione con se stesso, il che è
impossibile.
Il fatto che Papa Paolo VI occupi il
posto di San Pietro non è abbastanza per lei per tener conto di ciò che
il pontefice, come Vicario di Cristo sulla terra, le chiede di fare,
così come ad altri cattolici?
Purtroppo questo è un errore. Si tratta
di un malinteso dell'infallibilità papale, in quanto fin dal Concilio
Vaticano I, quando il dogma dell'infallibilità fu proclamato (1870), il
papa era già infallibile. Questa non è stata un'invenzione improvvisa.
L'infallibilità venne compresa molto meglio allora di quanto non lo sia
ora, perché era risaputo che il papa non era infallibile a priori su
qualsiasi cosa. gli era infallibile solamente nelle questioni ben
specifiche di Fede e Morale. A quel tempo, molti nemici della Chiesa
facevano tutto il possibile per ridicolizzare questo dogma e propagare
idee sbagliate. Ad esempio, i nemici della Chiesa dicevano
all'inconsapevole e all’ingenuo che se il papa avesse detto che un cane
era un gatto, era dovere dei cattolici accettare ciecamente questa
posizione, senza batter ciglio. Naturalmente questa era
un'interpretazione assurda e i cattolici lo sapevano. Oggi gli stessi
nemici della Chiesa, ora che serve al loro scopo, stanno lavorando
alacremente affinché qualsiasi cosa dica il papa venga accettato, senza
domande, come infallibile, più o meno come se le sue parole fossero
pronunciate da Nostro Signore Gesù Cristo stesso. Questa concezione,
anche se ampiamente promossa, è tuttavia completamente falsa.
L'infallibilità è estremamente limitata e attinente solo casi molto
specifici che il Vaticano I ha ben definito al dettaglio. Non è
possibile dire che ogni qualvolta il papa parla è infallibile. Il fatto è
che questo Papa è un liberale, che tutto questo andazzo liberale ha
preso piede durante il Concilio Vaticano II, e ha tracciato un sentiero
che porta alla distruzione della Chiesa; una distruzione che potrebbe
avvenire da un momento all’altro. Dopo che tutte queste idee liberali si
sono infiltrate nei seminari, nei catechismi, e in tutte le
manifestazioni della Chiesa, ora mi si chiede di allinearmi con queste
idee liberali. Poiché non mi sono allineato con queste idee liberali che
distruggerebbero la Chiesa, si tenta di sopprimere i miei seminari. Ed è
per la stessa ragione che mi si ingiunge di non ordinare più preti.
Viene esercitata su di me una pressione enorme affinché mi allinei e
accetti questo orientamento della distruzione della Chiesa, un percorso
che io non posso seguire. Non accetto di essere in contraddizione con
ciò che i papi hanno affermato per XX secoli. O i miei sostenitori ed io
obbediamo a tutti i papi che ci hanno preceduto o obbediamo al Papa
presente. Se lo facciamo [obbedire al Papa presente, cioè Paolo VI],
disubbidiamo poi a tutti i papi che ci hanno preceduto. In conclusione
finiamo per disubbidire alla Fede cattolica e a Dio.
Ma come i vescovi [di prima] obbedirono ai papi dei loro tempi, lei non dovrebbe obbedire al papa di oggi?
I vescovi non devono obbedire agli
ordini umanisti che contraddicono la Fede cattolica e la dottrina
stabilita da Gesù Cristo e da tutti i vari papi nel corso dei secoli.
Allora ha deliberatamente scelto di disobbedire all’attuale Papa?
È stato un esame di coscienza e una
scelta dolorosa, perché gli eventi hanno veramente portato alla scelta
di disobbedire piuttosto che obbedire. Sto facendo questa scelta senza
dubbio o esitazione. Ho scelto di disubbidire al Papa attuale per poter
essere in comunione con 262 papi [precedenti]. La sua indipendenza è
stata attribuita da molti ad una tradizione gallicana. (n.d.r. Il
Gallicanesimo era un movimento francese di resistenza all’autorità
papale. Vi erano due aspetti del Gallicanesimo, regale ed ecclesiastico.
Il primo affermava i diritti del Monarca francese sulla Chiesa
cattolica francese; il secondo affermava i diritti dei concili generali
sul papa. Ambedue furono condannati come eresie dal primo Concilio
Vaticano, nel 1870). Al contrario, io sono completamente romano e niente
affatto gallicano. Sono per il papa come successore di San Pietro a
Roma. Tutti noi chiediamo che il Papa sia, infatti, il successore di S.
Pietro, non il successore di J. J. Rousseau, dei Massoni, degli
umanisti, dei modernisti e dei liberali.
Dal momento che lei ha detto che queste
idee sono state ampiamente diffuse e accettate in tutto il mondo, anche
all'interno della Chiesa, non crede di caricarsi di un fardello troppo
pesante? Come pensa la Fraternità San Pio X di contrastare un andamento
del genere che sembra schiacciante?
Confido nel Nostro Dio il Salvatore. I
preti della Fraternità San Pio X hanno fiducia in Nostro Signore e non
ho dubbi che Dio abbia ispirato tutti noi. Tutti coloro che lottano per
la vera Fede hanno il pieno sostegno di Dio. Naturalmente, rispetto al
“Golia” liberale, noi siamo un ben piccolo “Davide”. Io potrei morire
domani, ma Dio sta permettendomi di vivere un poco più a lungo,
permettendomi di aiutare gli altri nella lotta per la vera Fede. È già
accaduto nella Chiesa. I veri cattolici hanno dovuto adoperarsi per la
sopravvivenza della Fede, pena l’obbrobrio generale e la persecuzione di
coloro che fingevano di essere cattolici. È il misero prezzo da pagare
per essere dalla parte di Gesù Cristo.
Quando è accaduto ciò?
E’ successo con il primo Papa! San
Pietro stava conducendo i fedeli in errore con il suo cattivo esempio di
seguire le prescrizioni mosaiche. San Paolo rifiutò di obbedire a
questo errore e si oppose a lui. San Paolo fu umilmente ascoltato, e San
Pietro tornò sui suoi passi. (Galati II). Nel quarto secolo, S.
Atanasio si rifiutò di obbedire agli ordini di Papa Liberio. A quel
tempo, la Chiesa era stata infettata dalle idee dell'eresia ariana e il
papa era stato spinto ad abbracciarle. S. Atanasio si mise alla testa
dell’opposizione a questa deviazione della dottrina della Chiesa. Egli
fu attaccato spietatamente dalla gerarchia. Fu sospeso. Quando si
rifiutò di sottomettersi, fu scomunicato. Infine l'opposizione
all'eresia montò di colpo, e alla morte di Papa Liberio, un nuovo papa
occupò il posto di S. Pietro. Egli riconobbe che la Chiesa era in debito
con S. Atanasio. La scomunica fu revocata e il santo fu riconosciuto
come un salvatore della Chiesa e venne canonizzato. Nel settimo secolo,
Papa Onorio favorì l'eresia monotelita, con la proposizione che Gesù
Cristo non possedeva una volontà umana e di conseguenza non era vero
uomo. Molti cattolici che conoscevano la dottrina della Chiesa
rifiutarono di accettare ciò e fecero tutto il possibile per fermare la
diffusione di questa eresia. Il Concilio di Costantinopoli condannò
Onorio nel 681 e lo anatemizzò. Vi sono molti altri esempi di questo
tipo, in cui i veri cattolici si opposero fermamente contro un’apparente
maggioranza schiacciante, pur di non distruggere o cambiare la Chiesa,
ma per mantenere la vera Fede. Io non tengo in considerazione la
disparità schiacciante. Uno degli obiettivi principali della nostra
Fraternità è quello di ordinare sacerdoti, veri sacerdoti, in modo che
il Sacrificio della Messa continui; in modo che la Fede cattolica
continui. Naturalmente alcuni vescovi ci attaccano e ci criticano.
Alcuni tentano di contrastare la nostra missione. Ma tutto questo è solo
temporaneo, perché quando tutti i loro seminari saranno vuoti, (già ora
sono quasi vuoti), cosa faranno i vescovi? Allora non ci saranno più
sacerdoti.
Perché pensa che non ci saranno più preti?
Perché i seminari di oggi non stanno
insegnando nulla per la formazione di un sacerdote; loro insegnano la
psicologia liberale, la sociologia, l'umanesimo, il modernismo e molte
altre scienze e semi-scienze che sono contrarie alla dottrina cattolica o
non hanno niente a che fare con gli insegnamenti della Chiesa o con
quello che dovrebbe sapere un prete. Per quanto riguarda gli
insegnamenti cattolici, difficilmente vengono insegnati nei seminari di
oggi.
Cosa viene insegnato nei seminari di oggi?
Per esempio, in un seminario di New York
i professori di teologia stanno insegnando ai seminaristi che “Gesù non
vide chiaramente quello che sarebbe stato il risultato della Sua morte
di Croce”; che: “Nessuno è così completamente coerente da non dire
qualcosa che risulti in disaccordo con ciò che ha detto in passato.
Questo vale anche per Gesù”; che “Giuseppe potrebbe essere stato il
padre naturale di Cristo”; e un altro professore insegna che: “Uno
psichiatra raccomanda le relazioni sessuali ed extramatrimoniali come
una cura per l’impotenza, io sono aperto in questo campo e non chiuso
alla possibilità”.
Queste asserzioni sono documentate e registrate?
Sì.
Sono state portate all'attenzione della gerarchia?
In numerose occasioni.
La gerarchia ha fatto qualcosa per porre fine a questi e simili insegnamenti?
Non che io sappia.
Si sente mai solo e isolato?
Come posso sentirmi isolato quando sono in comunione con 262 papi e l’intera Fede cattolica? Se si intende solo fra gli altri vescovi, la risposta è no . Difficilmente passa giorno che io [non] riceva comunicazione da vescovi, preti, laici di diverse parti del mondo che mi esprimono appoggio e incoraggiamento.
Come posso sentirmi isolato quando sono in comunione con 262 papi e l’intera Fede cattolica? Se si intende solo fra gli altri vescovi, la risposta è no . Difficilmente passa giorno che io [non] riceva comunicazione da vescovi, preti, laici di diverse parti del mondo che mi esprimono appoggio e incoraggiamento.
Perché non si espongono pubblicamente e la sostengono?
Come ho già detto in precedenza, molti
(vescovi) vogliono tenere il loro posto, in modo da essere in una
posizione utile per fare qualcosa qualora dovesse sorgere l’occasione.
La sua posizione la divide ulteriormente dalle altre confessioni cristiane?
Niente affatto. Solo cinque giorni fa,
dei capi ortodossi sono venuti a trovarmi per esprimere il loro appoggio
per la nostra posizione.
Perché dovrebbero esprimere appoggio quando invece lei dice che lei ha ragione e loro hanno torto?
È proprio perché la mia posizione è
chiara che mi sostengono. Molte altre confessioni cristiane hanno sempre
guardato a Roma come ad una sorta di ancora stabilizzante in un mondo
tumultuoso. Loro sentivano che qualunque cosa accadesse Roma era sempre
là, eterna, immutabile. Questa presenza dava loro conforto e fiducia.
Ancora più sorprendenti sono i leader islamici che si sono congratulati
vivamente con me per la mia posizione, anche se loro sanno perfettamente
che io non accetto la loro religione.
La carità cristiana non tenterebbe di evitare di indurire le differenze e divisioni che potrebbero essere appianate?
Le differenze e le divisioni fanno parte
di questo mondo. L'unità della Chiesa può essere acquisita soltanto con
l’esempio e il costante impegno per la nostra Fede cattolica. La carità
comincia con la fedeltà alla propria Fede.
Che cosa le fa credere che un numero significativo di ortodossi, protestanti o musulmani la sostengano?
A parte i contatti diretti, i frequenti
contatti che queste persone hanno avuto con me; vi è stato, per esempio,
un ampio sondaggio condotto da un noto giornale di Parigi, e sono stati
interrogati i membri di queste varie confessioni. Il risultato è stato
che, lungi dal trovare la nostra fede offensiva o minacciosa per loro,
ammiravano la posizione chiara che stiamo mantenendo. Al contrario essi
mostrano disprezzo assoluto per tutti quei cattolici liberali che stanno
tentando di fare un miscuglio della nostra Fede cattolica e della loro
religione.
Il Papa non l' ha invitata a riconciliarsi? Ha accettato questo invito?
Ho chiesto di vedere il Papa lo scorso
agosto. Il Papa ha rifiutato, a meno che non avessi firmato una
dichiarazione di accettare incondizionatamente tutte le risoluzioni del
Concilio Vaticano II (n.d.r.: gli è stato anche chiesto di accettare
tutti gli “orientamenti” post-conciliari). Mi piacerebbe molto vedere il
Papa, ma non posso firmare risoluzioni che spianano la strada alla
distruzione della Chiesa. (n.d.r.:, più tardi, in quello stesso anno,
all'Arcivescovo è stato accordata una breve udienza col nuovo Papa,
Giovanni Paolo II).
Come si può essere fedeli alla Chiesa e disubbidienti al Papa?
Si deve capire il significato
dell'obbedienza e si deve distinguere tra l'obbedienza cieca e la virtù
dell'obbedienza. L'obbedienza indiscriminata è in realtà un peccato
contro la virtù dell'obbedienza. Quindi noi disubbidiamo al fine di
praticare la virtù dell'obbedienza, piuttosto che sottometterci a
comandi illeciti contrari agli insegnamenti morali cattolici; tutto ciò
che ciascuno deve fare è consultare qualsiasi libro di teologia
cattolica per comprendere che noi non stiamo peccando contro la virtù
dell'obbedienza.
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