Numero CCLIII (253) 19 maggio 2012
L’ECUMENISMO DI BENEDETTO - V
A causa della necessità di frazionare un lungo argomento in più
pezzi, i lettori possono aver perso il filo dei vari Commenti su
“L'ecumenismo di Benedetto”. Cerchiamo di riassumere l'argomento fino ad
oggi: -
CE 241 ha fissato alcuni principi di base: la Chiesa cattolica è un
tutto organico, e se qualcuno seleziona e sceglie fra le sue credenze,
come tale è eretico. Inoltre, se questi porta una credenza cattolica
fuori dalla Chiesa, questa non rimarrà la stessa, al pari dell’ossigeno
che fosse tratto dall’acqua per elettrolisi, cessando così di far parte
di un liquido per trasformarsi in un gas. L’ecumenismo conciliare
suppone che ci siano delle credenze che i non-cattolici condividano con i
cattolici, ma in effetti anche “Io credo in Dio” rischia di essere
molto diverso a seconda che sia incorporato in un sistema di credenze, o
credo, protestante o cattolico.
CE 247 ha utilizzato un altro confronto per illustrare come le parti
di un tutto cattolico non rimangano le stesse quanto vengono portate
fuori da esso. Le monete d’oro rimangono se stesse quando sono separate
da un mucchio di monete, ma un ramo tagliato da un albero vivo diventa
qualcosa di molto diverso: del legno morto. La Chiesa è più simile
all’albero che al mucchio di monete, perché Nostro Signore ha paragonato
la Sua Chiesa a una vite, infatti ha detto che ogni tralcio tagliato
viene gettato nel fuoco e bruciato (Gv XV, 6 – Interessante notare come
nessun ramo vivo è così fruttuoso come il tralcio della vite, mentre
nessun legno morto è così inutile come il legno del vitigno). Così che
le parti recise dalla Chiesa cattolica non rimangono cattoliche, come
pretende l’ecumenismo Conciliare.
CE 249 ha mostrato come i documenti del Vaticano II promuovano queste
false idee di ecumenismo, ma prima CE 248 ha dovuto mettere sull’avviso
circa il fatto che tali documenti sono noti per la loro ambiguità,
facendo l’esempio di come la Dei Verbum 8 abbia aperto la porta
alla falsa nozione di “tradizione vivente” dei modernisti. Di
conseguenza CE 249 ha presentato tre testi del Concilio, cruciali per
l’ecumenismo dei modernisti: Lumen Gentium 8, che suggerisce che la “vera” Chiesa di Cristo si estende oltre la “ristretta” Chiesa cattolica; e Unitatis Redintegratio
3, che suggerisce per prima cosa che la Chiesa è costituita da
“elementi” o parti che si possono trovare ugualmente dentro o fuori la
Chiesa cattolica (come le monete dentro o fuori il mucchio) e
secondariamente che di conseguenza questi elementi possono servire per
salvare le anime dentro o fuori la Chiesa
cattolica.
CE 251 infine ha parlato particolarmente dell’ecumenismo di Benedetto
XVI. Delle citazioni di Don Joseph Ratzinger, presentate dal Dr.
Schüler nel suo libro Benedetto XVI e l’auto-comprensione della Chiesa cattolica,
hanno mostrato come il giovane teologo negli anni 1960 ragionasse
interamente secondo la logica delle monete d’oro che possono stare
dentro o fuori il mucchio. E delle citazioni successive hanno mostrato
come l’anziano cardinale e Papa abbia cercato continuamente di mantenere
l’equilibrio tra la Chiesa come un mucchio di monete e la Chiesa come
un tutto organico, ma, come sostiene il Dr. Schüler, questa stessa
azione di bilanciamento presuppone che metà di lui creda ancora alla
Chiesa come fosse un mucchio di monete.
A meno che i lettori non chiedano delle citazioni testuali di Joseph
Ratzinger per provare che esse non siano state mescolate o tratte fuori
dal contesto, l’ultimo CE di questa serie concluderà con una
applicazione delle sue lezioni alla situazione della Fraternità San Pio X
di Mons. Lefebvre. Per un verso la FSSPX è parte del vero insieme
cattolico, dell’“una, santa, cattolica e apostolica”; per l’altro ha
fatto meglio ad evitare di far parte dell’insieme malsano conciliare. Un
ramo sano innestato nella malsana pianta conciliare finirebbe col
prendere necessariamente la malattia conciliare. In nessun modo un
semplice ramo può guarire questa malattia.
Kyrie eleison.
© 2012 Richard N. Williamson. Tutti i diritti sono riservati.
Viene concessa una licenza non esclusiva inerente la
stampa, la spedizione tramite e.mail, e/o la pubblicazione di questo
articolo in Internet agli utenti che desiderassero farlo, a patto che
non vengano apportate modifiche al contenuto così riprodotto o
distribuito, e che esso conservi al suo interno il presente avviso.
Oltre a questa licenza, limitata e non esclusiva, nessuna parte di
questo articolo può essere riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi
mezzo sia elettronico che meccanico senza il permesso scritto
dell'Editore, eccezion fatta per i recensori che possono citare brevi
passaggi in una recensione, o tranne nei casi in cui vengano conservati i
diritti sui contenuti qui riprodotti dal (dai) rispettivo(i) Autore(i),
o da altri detentori del diritto d'Autore. In questi casi, la
riproduzione di quegli specifici contenuti è soggetta all'autorizzazione
che può essere concessa solo da chi ne possiede i(l) diritti(o)
d'Autore. Ogni richiesta di riproduzione deve essere indirizzata a editorial@dinoscopus.org .
Nessun commento:
Posta un commento